Matera, 20 ott. (LaPresse) – Mancata dichiarazione dei redditi nel 2013. Per questo le fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria di Matera hanno proposto il recupero a tassazione di circa 750 mila euro di materia imponibile evasa da due società attive sul territorio, l’una nel settore della commercializzazione di apparecchi telefonici e l’altra nei servizi degli istituti di bellezza, nonché da una professionista che aveva illecitamente conseguito proventi a seguito della commissione di un reato. Gli incroci e le analisi delle informazioni fiscali contenute negli archivi informatizzati hanno consentito non solo di inviduare i citati soggetti ma di ricostruire anche il loro reale volume d’affari pur in carenza di documentazione amministrativo contabile.

Alla professionista materana, incaricata di un pubblico servizio, sono stati, invece, assoggettati a tassazione i proventi frutto di attività criminosa, in relazione alla commissione del reato di peculato, per essersi indebitamente appropriata di somme di denaro nella sua disponibilità, in ragione del suo ufficio. Al termine delle verifiche fiscali è stato quindi determinato un ammanco all’erario di più di 300 mila euro, pari alle imposte dovute e non versate dai trasgressori, nei confronti dei quali è stata altresì proposta l’applicazione della misura dell’iscrizione ipotecaria e del sequestro conservativo dei beni.

Per tale comportamento i responsabili sono stati denunciati alla locale procura, alla quale sono state avanzate specifiche richieste di sequestro per equivalente, quali misure reali di garanzia del credito erariale.

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