di Alessandra Lemme

Roma, 20 ott. (LaPresse) – Il processo al ‘mondo di mezzo’ romano si è aperto oggi con i primi cinque accusati comparsi in tribunale. Il Comune di Roma, come annunciato, si è costituito parte civile ma a rappresentare la città, dopo vari ripensamenti di Ignazio Marino, è arrivato l’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella.

RIGETTATO GIUDIZIO ABBREVIATO A EX DIRIGENTE AMA – I cinque imputati di Mafia Capitale sono entrati nel tribunale di piazzale Clodio alle 11, per chiedere, davanti al gup Anna Criscuolo di essere giudicati con rito abbreviato. La richiesta è stata rigettata solo per Giovanni Fiscon, ex direttore generale dell’Ama, l’azienda romana dei rifiuti, che a differenza degli altri quattro voleva un ‘abbreviato condizionato’ nel quale venissero ascoltati una ventina di testimoni (tra i quali l’ex sindaco Gianni Alemanno). La posizione di Fiscon, accusato di corruzione, va a finire dunque nel maxi processo su Mafia Capitale che si aprirà il 5 novembre nell’aula bunker di Rebibbia con oltre quaranta persone sul banco degli imputati. Accordato, invece, il rito abbreviato, con sentenza il 30 ottobre, alle altre quattro persone comparse davanti al gup: Emanuela Salvatori, ex responsabile del coordinamento per i nomadi e’ accusata di corruzione, come Emilio Gammuto, collaboratore di Salvatore Buzzi, l’imprenditore ritenuto il braccio economico del ‘mondo di mezzo’. Rispondono invece di usura Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi considerati vicini a Massimo Carminati, secondo gli inquirenti capo indiscusso del sistema Mafia Capitale.

IL MAGISTRATO-ASSESSORE SABELLA IN AULA A RAPPRESENTARE CAMPIDOGLIO -Nel corso del processo il Comune di Roma si è costituito parte civile “allo scopo di ottenere risarcimento dei danni morali, materiali e funzionali” portati alla città e alla sua immagine dalle attività di Carminati e Buzzi. A spiegarlo, a fine udienza, è stato l’assessore alla Legalità del Comune Alfonso Sabella, mandato da Marino dopo aver a lungo riflettuto sull’opportunità di presentarsi in tribunale. “Sono i danni funzionali che mi premono in particolare – dice Sabella – per le funzioni statutarie che Roma Capitale ha nei confronti dei propri cittadini”. Uscendo dall’aula Sabella ha scherzato sulla sua prima volta da parte civile in un tribunale che lui, magistrato in aspettativa, e’ abituato a frequentare in tutt’altra veste: “Strano stare in udienza seduto sui sedili delle parti…non c’ero mai stato” ma la cosa non gli dispiace, tanto che già pensa a presentarsi a novembre nell’aula bunker di Rebibbia per il maxi processo: “Potrei andare da privato cittadino – ha dichiarato pensando a quando, dopo il 2, a Roma arriverà un commissario – la cosa potrebbe incuriosirmi”. Sempre che il responsabile del primo assessorato alla Legalità della storia di Roma non resti in Campidoglio come commissario, eventualità alla quale Sabella sembra pronto: “Ripeto come ho detto in altre occasioni – ha sottolineato – che se ci fosse spazio per me per ruoli tecnici sono un servitore dello Stato e sono disponibile a svolgerli”.

MARINO ASSENTE IN AULA – A proposito dell’assenza di Ignazio Marino che fino a ieri assicurava si sarebbe presentato in udienza con tanto di fascia tricolore sul petto salvo cambiare idea dopo le quattro ore di dichiarazioni spontanee in procura sull’ ‘affaire scontrini’, Sabella ha ricordato che “la costituzione di parte civile non e’ del sindaco ma di Roma Capitale”. “Il Comune e’ rappresentato dall’assessore delegato dal sindaco – ha proseguito – quindi non c’è nulla di strano o di anomalo”. Oltre al Campidoglio parti civili della prima tranche del processo sono le associazioni Libera, Cittadinanzattiva e Antonino Caponnetto.

LUNEDI’ PROSSIMA UDIENZA: A GIUDIZIO EX ASSESSORE OZZIMO – Lunedì si svolgerà la prossima udienza nell’ambito dei processi legati all’inchiesta sul malaffare nell’amministrazione romana. A chiedere il rito abbreviato, tra gli altri, l’ex assessore alle politiche abitative del Comune di Roma Daniele Ozzimo, del Pd, accusato di aver contribuito a far rinnovare, in cambio di denaro, gli appalti per l’emergenza alloggiativa in favore della Eriches di Salvatore Buzzi. L’ex assessore secondo i pm avrebbe sostenuto in più occasioni Buzzi e i soggetti legati a Massimo Carminati. Con Ozzimo, davanti al gup Alessandra Boffi, compariranno altre quattro persone: l’ex consigliere comunale di Centro Democratico, Massimo Caprari; Paolo Solvi, collaboratore dell’ex presidente del municipio di Ostia Andrea Tassone; e Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, ex componente del tavolo di coordinamento per i rifugiati del Viminale arrestato nel corso delle indagini.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata