Di Alessandra Lemme

Roma, 14 ott. (LaPresse) – Una galassia di dodici imprese di costruzioni controllata anche attraverso prestanome e poi una fitta rete di relazioni con appoggi che non mancavano neanche dentro il Campidoglio.

Così, secondo la procura di Roma, l’imprenditore Luigi Martella si aggiudicava gare legate alla manutenzione delle strade di Roma.

Martella, insieme a un socio, Alessio Ferrari, e al funzionario comunale Ercole Lalli, sono agli arresti domiciliari da stamani.

Secondo gli inquirenti, i due imprenditori avrebbero condizionato, con informazioni ottenute in cambio di denaro da Lalli, la gara d’appalto per la manutenzione della grande viabilità cittadina: otto lotti per un valore complessivo di quasi otto milioni di euro.

“Ce n’avemo sette su otto”, si dicevano i due imprenditori, intercettati al telefono, in riferimento alle gare controllate; e poi ancora: “Stamo dappertutto”. A Lalli, Martella chiedeva di sapere chi erano gli altri concorrenti, quali erano le offerte migliori, ed altre notizie grazie alle quali si assicuravano la vittoria.

Arresti, perquisizioni e sequestri sono scattati dopo settimane di indagini e intercettazioni. Domenica 27 settembre i carabinieri del Comando per la tutela dell’ambiente hanno assistito all’incontro tra i tre arrestati durante il quale le informazioni fornite da Lalli sulla gara che scadeva il giorno successivo sarebbero state ‘ripagate’ con duemila euro in contanti. Quando Martella e Ferrari si sono allontanati i militari hanno fermato il funzionario del dipartimento Simu (Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana) che invano ha cercato di disfarsi del denaro ricevuto.

Il giorno dopo i due imprenditori, ignari o forse non curanti di quanto accaduto a Lalli, hanno presentato, come se nulla fosse le buste contenenti le loro offerte per la gara.

Dopo i tre arresti di oggi, il Campidoglio comunica che anomalie erano state riscontrate nella gara, per questo sospesa. In una nota congiunta gli assessore alla Legalità e ai Lavori pubblici, Alfonso Sabella e Maurizio Pucci, sottolineano di aver denunciato il cartello di imprese riconducibili a Martella e Ferrari già lo scorso aprile, e che, proprio grazie alla stretta collaborazione con l’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) è stata bloccata un’aggiudicazione sospetta a una delle ditte degli arrestati, sul primo appalto del Giubileo.

“Oggi a Roma siamo in grado di stroncare subito la corruzione”, si legge nella nota congiunta. Ma a tanti ‘l’ottimismo’ dei due assessori appare fuori luogo perché a meno di otto settimane dall’inizio del Giubileo, con 80 milioni di lavori pubblici ‘straordinari’ in via di realizzazione, il primo appalto ufficiale dell’Anno Santo è sospeso, ed è ferma anche la gara per la manutenzione stradale ordinaria.

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