Di Denise Faticante

Città del Vaticano, 14 ott. (LaPresse) – In maniera diretta e fuori programma. Papa Francesco, nei giorni caldi del Sinodo sulla famiglia che sta creando tensioni, veleni e fughe di notizie, a sorpresa e all’inizio dell’udienza generale del mercoledì, chiede “perdono”. Tra gli sguardi interrogati dei fedeli in piaza San Pietro, dice: “In nome della Chiesa, vi chiedo perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti, sia a Roma, che in Vaticano”. Una frase istintiva, non preparata, pronunciata prima delle catechesi sui bambini. Per il ‘mea culpa’, Bergoglio prende spunto da alcune righe del Vangelo. “Guai al mondo per gli scandali! E’ inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!”. Il Pontefice quindi si sofferma su uno “scandalo insopportabile”, quello dei bambini violati, abbandonati o non amati, che è, spiega, “tanto più grave, in quanto essi non hanno i mezzi per decifrarlo”.

“Dio – assicura – veglia su questa promessa, fin dal primo istante. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato”. Nessuno riesce a capire i veri riferimenti della frase. Padre Lombardi, nel consueto punto stampa del giorno, chiarisce subito che “non si tratta del sindaco”, facendo riferimento all’affaire Marino e il viaggio a Filadelfia. Poi il portavoce della sala stampa continua: “Il Papa tiene presente informazioni che circolano su media e giornali e che riguardano la vita cittadina. Si rende conto che ci sono persone semplici, tanti che vengono alle udienze, turbate o addolorati per notizie che si leggono, e quindi chiede perdono su cose che riguardano la responsabilità della Chiesa o di uomini di Chiesa”.

Se si vuole prendere in considerazione eventi ‘mediatici’ non si può certo trascurare la bufera che si è scatenata sui Carmelitani Scalzi. Uno di loro, della parrocchia romana di Santa Teresa d’Avila, sarebbe finito in uno scandalo per delle frequentazioni con giovani prostituti di Villa Borghese. Sul caso è stata aperta un’inchiesta ma è ancora tutto da accertare. In molti ci leggono anche il riferimento al coming out di Krzysztof Charamsa, il prete polacco che ha confessato di essere gay e di avere un compagno e per questo è stato sollevato da tutti gli incarichi.

Ultimamente agli onori della cronaca è balzato anche il caso Josef Wesolowski, il nunzio accusato di pedofilia e pedopornografia, morto “per cause naturali” mentre stava iniziando un processo a suo carico. Una richiesta di scuse sentita, sofferta e dolorosa per i più piccoli, quindi che “Dio non perde mai di vista: guai a chi fa loro del male”.

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