Milano, 9 ott. (LaPresse) – Sono una ventina le persone che erano indicate sulla lista dei possibili obiettivi della “banda dell’acido“. Lo ha spiegato Andrea Magnani, presunto complice della coppia Alexander Boettcher e Martina Levato nel corso del processo con rito abbreviato a carico della ragazza e del bancario 32enne. I nomi erano vergati con una grafia maschile.

Durante l’udienza davanti al gup Roberto Arnaldi, celebrata a porte chiuse dato che i due imputati, a differenza di Boettcher, hanno optato per il rito abbreviato, Magnani ha ricostruito il momento in cui, dopo l’aggressione a Pietro Barbini, ha distrutto la lista, bruciandola con gli abiti usati nel corso dell’aggressione, i falconi di acido e la mazzetta impugnata da Boettcher mentre rincorreva Magnani, in un falò acceso nelle campagne di Viboldone, alle porte di Milano. Prima di gettare nel fuoco la cartellina che conteneva l’elenco dei nomi dei ragazzi da ‘punire’, che Martina custodiva nella borsa Eastpack nera dove teneva l’acido, Magnani ha avuto modo di scorrerla per qualche secondo.

Trai nomi figurava anche quello della sorella di Pietro Barbini ed era annotato anche il suo numero di targa. Inizialmente Magnani aveva ricordato cinque nomi elencati su quel foglio di carta, poi aveva spiegato che i possibili obiettivi che la ‘bandaì teneva d’occhio erano diversi. Una versione confermata anche nelle udienze del processo all’ex amico Boettcher nelle quali ha testimoniato. Oggi, invece, ha fatto qualche nome in più rispetto a quelli elencati inizialmente e ha sottolineato che Martina e Alexander tenevano d’occhio una ventina di obiettivi, dei quali conosceva o abitudini, movimenti e numeri di targa, e tra questi c’era anche la sorella minore di Pietro Barbini.

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