Catania, 8 ott. (LaPresse) – “Sono scappato. Non preoccuparti per me”. Sono state queste poche parole scritte in un sms al padre dal telefono di un passante a permettere ai carabinieri di arrestare Luca Luca Priolo, il 24enne che ha confessato di aver ucciso Giordana Di Stefano, trovata senza vita nella sua Audi A2 a Nicolosi, in provincia di Catania.

Il giovane, secondo quanto ricostruito dalla procura di Catania, avrebbe chiesto ad un passante di poter inviare il messaggio con il suo telefono al padre. Il papà però in quelle stesse ore si trovava in caserma con i carabinieri e l’ha subito mostrato ai militari. Un passo falso che ha permesso di risalire al proprietario del telefono e alla città da cui era partito il messaggio.

Il giovan era stato fermato ieri pomeriggio dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano mentre stava salendo su un treno diretto a Lugano. Tra le lacrime ha confessato, tra le lacrime, di aver ucciso la ex fidanzata 20enne, mamma di una bimba di 4 anni e mezzo.

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L’omicidio. Ai carabinieri Priolo ha spiegato di aver chiesto alla ex compagna di incontrarlo. All’appuntamento, la ragazza si è presentata in compagnia di un cugino. Dopo circa 45 minuti, durante i quali la situazione sembrava tranquilla, il cugino si è allontanato lasciando Priolo e la vittima da soli. Solo a quel punto il 24enne avrebbe deciso di agire e uccidere la ex. (LEGGI: Pomeriggio 5, Priolo voleva rifarsi una vita)

L’udienza e la denuncia per stalking. Una tragedia quasi annunciata quella di Nicolosi. La 20enne aveva infatti denunciato per stalking nel 2013 l’ex convivente perchè, nonostante la loro storia fosse già finita, la seguiva. Ed era arrivato ad entrare anche in casa di Giordana passando per una finestra. (LEGGI: Le denunce per stalking)

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