di Denise Faticante

Città del Vaticano, 7 ott. (LaPresse) – La famiglia come antidoto alla solitudine, la famiglia come ‘carta costituzionale’ della Chiesa. Mentre la discussione del Sinodo, arrivato al terzo giorno dei lavori, si scalda, il Papa interviene per stabilire i punti certi. Le sue parole sono nette e sembrano volere ‘raddrizzare’ la discussione, dentro e fuori l’assemblea.

“FAMIGLIA CARTA COSTITUZIONALE DELLA CHIESA”. “Lo spirito familiare è una Carta Costituzionale per la Chiesa”, sottolinea Bergoglio che anche ieri ha speso parole in difesa della dottrina del matrimonio. “Oggi le famiglie – continua – sono una delle reti più importanti per la missione della Chiesa ed è una rete che fa prigionieri, ma al contrario è una rete che libera dalle acque cattive dell’abbandono e dell’indifferenza che affogano molti esseri umani nel mare della solitudine”. Poi un monito alla politica e all’economia che tiene poco conto dei nuclei familiari: “Non si dà alla famiglia – dice – il dovuto riconoscimento e sostegno, la famiglia non genera più apprendimento”.

“NO A RAPPORTI ANONIMI”. Infatti per il pontefice, “lo stile dei rapporti, civili, economici, giuridici, professionali, di cittadinanza, appare molto razionale, formale, organizzato, ma anche molto disidratato, arido, anonimo. Diventa a volte insopportabile”. “Pur volendo essere inclusivo nelle sue forme, nella realtà abbandona alla solitudine e allo scarto un numero sempre maggiore di persone”.

“FAMIGLIA RIPORTA RAPPORTI ALL’UMANITA'”. La famiglia, invece, “apre per l’intera società una prospettiva ben più umana”: “apre gli occhi dei figli sulla vita”, “introduce al bisogno dei legami di fedeltà, sincerità, fiducia, cooperazione, rispetto”, “incoraggia a progettare un mondo abitabile e a credere nei rapporti di fiducia, anche in condizioni difficili”, “insegna a onorare la parola data, il rispetto delle singole persone, la condivisione dei limiti personali e altrui”, è attenta ai “membri più piccoli, più vulnerabili, più feriti, e persino più disastrati nelle condotte della loro vita”.

“NON CADERE NELL’ERMENEUTICA COSPIRATIVA”. Francesco ha concluso l’udienza con un auspicio che è anche un appello: “Possa l’entusiasmo dei Padri sinodali, animati dallo Spirito Santo, fomentare lo slancio di una Chiesa che abbandona le vecchie reti e si rimette a pescare”. Slancio, entusiamo e nuove reti per avere uno sguardo nuovo e diverso. Per avere una Chiesa che sia in grado di accogliere le trasformazioni della società. Su tutto il Sinodo poi, la raccomandazione di Bergoglio: “Non cedere e non cadere nell’ermeneutica cospirativa”

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