Milano, 4 ott. (LaPresse) – “Perché un procuratore come me è qui oggi? Perché io amo in modo viscerale la terra. Sono figlio di contadini, quando posso la domenica coltivo il mio orto. Mi piace molto la natura perché è l’unico momento in cui mi rilasso e sono me stesso, ovvero quando mi sporco le mani. La terra è il mio psichiatra: lavoro 12 ore al giorno, faccio una vita stressantissima e dal 1989 vivo sotto scorta. L’unico sollievo che ho è il contatto con la terra”. Così Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, all’incontro ‘Migranti nel sistema alimentare’ all’interno del ciclo di eventi della manifestazione Terra Madre Giovani – We feed the planet promosso da Slow Food.
CIBO TRATTATO CON DDT. “In Africa si usa ancora il ddt, ora vietato in tantissimi altri Paesi del mondo. Per la disinfestazione, sempre in Africa, si usa un prodotto cancerogeno. I prodotti così trattati arrivano in Europa, sulle nostre tavole. L’olio extravergine prodotto in Italia vuol dire lavorato in Italia, ma i vari olii arrivano da tante parti del mondo e sono sono trattati con prodotti vietati” ha sottolineato Nicola Gratteri.
ONU NON RISOLVE PROBLEMI. “Spesso sento parlare in tv del capolarato, oppure del fatto che non si riescono a vendere i prodotti del Sud, ma si preferisce comprare quelli esteri, che arrivano dall’Europa o dal nord Africa. I prodotti del Sud Italia non si vendono per vari fattori: non tutti rispettano le regole del mercato, molti Stati giocano con le carte truccate, molti organismi sovranazionali sono deboli, come Unione Europea e Onu. L’Onu non è in grado di imporsi su nulla e su niente, è il posto degli sfigati, gli Stati poveri vanno a sfogarsi all’Onu ma il mondo si decide in altre sedi. Gli Stati forti discutono tra di loro, poi vanno in assemblee all’Onu e si ratificano cose decise però in altre sedi. Bisogna prendere posizione di fronte a queste cose. Gli organismi sovranazionali non riescono a risolvere i problemi” ha aggiunto Gratteri.
ONU? POTEVA EVITARE MORTE MIGRANTI. “Quando si parla dell’immigrazione e dello sfruttamento dei disgraziati trasformati in schiavi, gli Stati occidentali non si impegnano davvero a risolvere i problemi. In un mondo normale, l’Onu già 6 anni fa avrebbe dovuto essere presente in Nord Africa, ben prima della primavera araba. Se l’Onu fosse stato presente, questi 20mila morti tra gli emigranti non ci sarebbero stati. Perché passano dal canale di Sicilia e non dallo Stretto di Gibilterra? Perché se passano dallo stretto di Gibilterra li scuoiano vivi, mentre noi italiani siamo un popolo accogliente e generoso” ha aggiunto Gratteri.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata