Città del Vaticano, 2 ott. (LaPresse)- “La questione antropologica rimane centrale ed è minacciata da una cultura del relativismo”, di cui “è emblematica la teoria del gender“. La Cei ribadisce la sua condanna, nel documento finale redatto al termine del consiglio permanente della Conferenza Episcopale italiana, che si è chiuso oggi a Firenze. “La cultura del relativismo svuota ogni proposta – accusa la Cei – L’individuo che si concepisce autonomo dalla realtà, si priva di fatto dell’apertura alla trascendenza e di relazioni autentiche con il prossimo e più in generale con la vita sociale e con il creato; rincorrendo semplicemente se stesso, finisce per mancare l’appuntamento con ciò che qualifica il suo essere persona”.

In tal senso, sottolinea la Cei, “emblematico è lo stesso tentativo di applicare la ‘teoria del gender’, secondo un progetto che pretende di cancellare la differenza sessuale”. Da qui, la “rinnovata volontà” ribadita dai vescovi italiani a “mantenersi nel solco della missione educativa, puntando a intensificare alleanze collaborative con la società civile e le sue istituzioni, a partire dalla scuola”.

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