Bologna, 14 ago. (LaPresse) – L’associazione Mondo Insieme con sede a Bologna, da anni, attraverso il programma ‘Campus Usa’, aiuta gli studenti desiderosi di studiare in un’università americana a sceglierla. In collaborazione con il partner americano ‘Go Campus’, garantisce l’ottenimento di 9 borse di studio stanziate da altrettanti atenei e guida lo studente nella scelta e nella compilazione di tutte le pratiche. “C’è ancora il tempo – assicura l’associazione -, prima che inizi l’anno accademico, per sostenere la certificazione internazionale e produrre la documentazione necessaria.

“Il sostegno economico – spiega – delle borse di studio stanziate, fino al 60% del costo totale, cioè studi, vitto e alloggio, rende i costi affrontati per studiare negli Stati Uniti competitivi rispetto a quelli che una famiglia deve sostenere se manda il proprio figlio a studiare in una città diversa da quella di residenza. Le borse sono accessibili, disponibili e reali“. “In più il sistema universitario statunitense – aggiunge – è costantemente alla ricerca di giovani provenienti da altri Paesi che contribuiscano con il loro bagaglio d’idee, iniziative, creatività e proposte ad arricchire l’ambiente recettivo e vivacissimo dal punto di vista culturale dei grandi Campus”.

Ma perchè è così importante poter studiare in un campus universitario americano? “Scegliere l’università giusta, per i ragazzi che hanno appena superato l’esame di maturità – spiega l’organizzazione Mondo Insieme – , è molto difficile. Alcuni hanno già deciso e superato i test d’ingresso. Altri attendono di affrontare quello di Medicina. Un numero importante di ragazzi, però, lascia la decisione all’ultimo momento perché non ha le idee chiare, non è attratto da nessuna disciplina in particolare ma, soprattutto, non è conscio di quelle che sono le sue reali attitudini, capacità e punti di forza”.

“Nel nostro Paese – spiega – non a caso, entro il primo anno, il 15% degli studenti cambia facoltà mentre un altro 15% abbandona gli studi. Solo il 55% degli iscritti ottiene il titolo di studio mentre il 40% non termina neppure il primo livello. Questi gravi fenomeni di dispersione e ritardo si traducono in costi forti per le famiglie e per il sistema. Per i ragazzi, significa procrastinare l’ingresso nel mondo del lavoro, per l’università impiegare risorse senza alcuna ricaduta”.

“Una delle ragioni di questo fenomeno – spiega l’associazione – va ricercata nella rigidità strutturale del nostro sistema universitario che impone allo studente di scegliere il corso di studi che lo porterà alla laurea fin dal primo anno. In caso di ripensamenti, lo studente è obbligato a cambiare facoltà e il processo è complesso e lungo. Il tempo trascorso fino al momento del cambio, poi, sitrasforma in tempo sprecato. Molto diversa è la situazione per gli studenti che decidono di intraprendere gli studi in un’università americana“.

“Il sistema oltreoceano – spiega Mondo Insieme – è molto più flessibile. Per potersi laureare lo studente, in 4 anni, deve raggiungere 120 crediti. Fino al termine del secondo anno, non è vincolato da nessuna scelta. Questa flessibilità garantisce allo studente con obiettivi ancora da definire di capire, senza perdere tempo, quali sono i suoi veri interessi”.

“In più, nei campus americani, ciascun iscritto – aggiunge – può contare su una figura di riferimento molto importante: il counselor. E’ un docente che segue il giovane negli studi. Individua e riconosce le attitudini dello studente e lo spinge verso il genere di studi che maggiormente corrisponde ad esse, garantendone in questo modo il successo accademico e professionale. Le università americane lasciano così allo studente indeciso maggior tempo per capire cosa davvero lo interessa e gli riconoscono tutto il lavoro fatto nel mentre, traducendo gli esami sostenuti in crediti validi per il conseguimento della laurea”.

“Uno dei grossi deterrenti all’iscriversi in un’università americana – spiega Mondo Insieme – è l’elevata spesa che il giovane deve sostenere ma, nel sistema educativo statunitense, la presenza di studenti internazionali è considerata un punto di forza. Per questa ragione stanzia borse di studio e l’associazione Mondo Insieme, attraverso il programma ‘Campus Usa’, aiuta gli studenti italiani ad assicurarsi il loro ottenimento”.

“La flessibilità del sistema americano – aggiunge l’associazione – si rispecchia anche nei tempi dell’immatricolazione. L’anno accademico è diviso in due semestri e permette un doppio accesso: ad agosto e gennaio. Questa opportunità è preziosa per i nostri studenti che non hanno ancora scelto o che, dopo aver incominciato, si dovessero rendere conto di aver sbagliato facoltà. E naturalmente per i giovani non dovessero superare, ad esempio, il test di Medicina”.

Iscriversi in queste settimane – spiega l’associazione – significa partire a gennaio per terminare il primo anno di corso a dicembre. Vuol dire restare nei termini del proprio anno accademico e soprattutto trasformare una debolezza – l’indecisione – in un punto di forza”.

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