Roma, 5 ago. (LaPresse) – “Ormai quasi ogni giorno ci troviamo a dover contare i morti fra i migranti che prendono il mare in condizioni sempre più estreme. E oggi ancora un altro naufragio. Non sappiamo quante esattamente siano le vittime ma è scioccante apprendere di nuovo che persone, fra cui è possibile anche bambini, abbiano perso la vita in questo modo”. Così Save The Children commenta il nuovo incidente al largo della Libia, dove un barcone si è rovesciato in mare. Circa 400 migranti sono stati salvati, mentre sono stati recuperati senza vita i corpi di altri 25. “Il salvataggio in mare – aggiunge l’organizzazione -, nonostante l’innegabile ed apprezzabile impegno, è cruciale e necessario ma deve andare di pari passo con interventi concreti, solidi e immediati nei Paesi di origine e di transito da parte dell’Unione Europea e degli Stati membri”. “E’ inoltre necessario offrire una via legale per raggiungere l’Europa dalle aree di crisi – anche attraverso il rafforzamento ed estensione di programmi di re-insediamento e ammissione umanitaria – alle migliaia di persone in condizioni di estrema vulnerabilità, inclusi i bambini, perché siano sottratti ai trafficanti e al rischio di perdere la vita nel corso del viaggio, o essere vittime di violenze, abusi o sfruttamento”, conclude Save The Children.
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