Roma, 18 lug. (LaPresse) – A dare la notizia via Twitter è stato il ministro Angelino Alfano. “I carabinieri di Roma hanno fermato a Latina un pregiudicato 32enne sospettato di essere l’autore dell’omicidio del gioielliere di Prati“, ha scritto sul social network il responsabile dell’Interno. Sette minuti dopo, un secondo tweet ha aggiunto nuovi dettagli: “L’uomo aveva con sè una pistola e alcuni gioielli sui quali sono in corso verifiche. Lo Stato è più forte. Ottimo lavoro dei carabinieri”.

I militari del comando provinciale di Roma hanno reso noto in seguito che il 32enne è italiano, originario di Napoli, ed è stato fermato a bordo di un treno. Con sé l’uomo, oltre alla pistola, aveva un borsone contenete la refurtiva della rapina.

L’uccisione dell’orafo romano, Giancarlo Nocchia, aveva sconvolto l’intera città di Roma. La vittima, 70enne, da molto tempo gestiva la sua bottega di oreficeria in Via dei Gracchi 157 nel quartiere Prati. Dalle prime ricostruzioni, sembra che Nocchia abbia aperto la porta al rapinatore, entrato fingendosi un cliente con il volto scoperto e una parrucca in testa. A trovare il corpo senza vita del gioielliere è stato un negoziante che, notato sul marciapiede un astuccio di preziosi vuoto era entrato nel locale scoprendo il cadavere. Il negozio era stato messo a soqquadro e le vetrine svuotate. Sul corpo del gioielliere, gli investigatori hanno riscontrato diverse ferite, una in particolare alla testa. Sembra infatti che l’anziano abbia reagito al tentativo di rapina e sia rimasto ucciso a seguito di una colluttazione.

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