Roma, 3 lug. (LaPresse) – Il caldo non lascia respirare l’Italia.
Questa intensa ondata di caldo proseguirà sul nostro Paese e in diverse zone dell’Europa per molti giorni. L’Anticiclone Nord-Africano porterà condizioni di tempo soleggiato e stabile, con il rischio di qualche temporale di calore principalmente sui rilievi. C L’apice del caldo avverrà tra lunedì e mercoledì quando l’alta pressione africana punterà con più decisione verso la nostra Penisola causando così un ulteriore aumento dell’afa un po’ ovunque e si potranno toccare punte vicine ai 40 gradi.
Canicola prolungata: a rischio città del centro nord-. “Si conferma una prolungata ed intensa ondata di calore sull’Italia, paragonabile per intensità a quella dell’Estate 2003”. Lo conferma il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, che spiega: “Almeno per una settimana il caldo si farà più intenso giorno dopo giorno in particolare al Nord, Toscana, Lazio e Sardegna dove si potranno registrare picchi di oltre 36-38°C a partire dal weekend; qui le temperature potranno essere sopra le medie anche di oltre 7-10°C, specie sulle Alpi dove lo zero termico si porterà sopra i 4000m con punte di oltre 30°C anche a 1000m”. Ferrara continua: “Da lunedì alcune aree del Nord e della Toscana potranno persino sfiorare punte di 38-40°C: tra le città più roventi Milano, Torino, Bologna, Ferrara, Mantova, Verona, Treviso, Bolzano, Trento, Firenze e Grosseto”.
Tra gli effetti nocivi dell’ondata di caldo africano in atto c’è l’aumento dell’ozono, uno dei componenti gassosi dell’atmosfera, ma anche un inquinante pericoloso che potrebbe creare problemi alla salute soprattutto nel periodo estivo: la sua concentrazione aumenta infatti nei periodi di massima intensità della radiazione solare e di caldo. Secondo i dati delle Arpa regionali di Lombardia ed Emilia Romagna, giovedì 2 luglio è stata superata, in diverse zone del Nord, la soglia di allarme, fissata in 240 µg/m3. A Moggio (Lc) 273 µg/m3, Cantù (Va) sono stati registrati 263 µg/m3, a Erba (Co) 262 µg/m3, a Bergamo 259 µg/m3, Lecco 252 µg/m3. Valori al di sopra della soglia di attenzione, fissata in 180 µg/m3, anche sull’Emilia occidentale, in particolare tra le provincie di Piacenza e Parma, con picchi di 203 µg/m3.
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