di Paola Benedetta Manca

Roma, 24 giu. (LaPresse) – La riforma della scuola continua il suo iter parlamentare tra proteste e polemiche. Domani, 25 giugno, dopo che ieri il Governo ha dato l’autorizzazione a porre la fiducia sulla legge, il testo arriverà in Aula.

A prendere posizione contro la riforma non solo una parte dei genitori e degli insegnanti ma anche esponenti del mondo accademico. Tra questi,esprime una posizione nettissima Nadia Urbinati, politologa e titolare della cattedra di Scienze Politiche alla Columbia University di New York.

Professoressa Urbinati, perchè è così contraria alla riforma della scuola del premier Matteo Renzi e della ministra Stefania Giannini?

E’ una riforma che non si occupa affatto della scuola. Il Governo se ne sta servendo solo per mostrare i muscoli nei confronti della minoranza Pd e dell’opposizione esterna alla politica quella rappresentata da insegnanti e genitori.

Entrando nel dettaglio, quali sono gli aspetti negativi della legge?

Renzi ha deciso di applicare un maquillage di tipo autoritario alla scuola, attribuendo ai presidi il potere di valutare gli insegnanti, monitorati così da chi è parte in causa nella valutazione. Una procedura che pone gravi problemi di imparzialità.

Quali sono le altre pecche, secondo lei, della riforma?

Innanzitutto la riforma di Renzi viola il principio che stabilisce che siano dati a tutte le scuole pari opportunità e strumenti.

In che senso?

La riforma stabilisce che le scuole possano ricevere fondi dai privati e dalle aziende. In questo modo, però, ci saranno scuole di serie A e di serie B e di conseguenza anche studenti più favoriti e altri, invece, più svantaggiati, destinati a un futuro segnato. Penso in particolare ai ragazzi con problemi e ai disabili che avranno difficoltà ad entrare nelle scuole più blasonate. Questo non è premiare il merito ma discriminare. Questo governo dice di essere di centro-sinistra ma ha introdotto degli elementi di disuguaglianza, in questa riforma, che se fossero stati proposti da Berlusconi avrebbero suscitato lo sdegno di tutti.

Quindi è contraria anche alle detrazioni per chi iscrive i figli alle scuole paritarie?

Assolutamente, e spero che la Corte Costituzionale blocchi questo aspetto della riforma

Il Governo, ieri, ha dato l’autorizzazione a porre la fiducia sulla legge che andrà in Aula giovedì prossimo.

E’ stato un vero e proprio atto di forza che non tiene in nessun conto la contrarietà dei genitori e degli insegnanti di cui si cerca di rompere il fronte. Viene usata la questione dell’assunzione dei precari come ricatto. E’ la visione padronale che ha il Governo ed è una visione che fa rabbrividire.

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