Como, 23 giu. (LaPresse) – 129 kg di oro in lingotti, 1374 kg di argento, per un valore commerciale complessivo di 5 milioni e 675 mila euro, 9 autovetture e 160 mila euro in contanti. E’ il bottino sequestrato dalla Guardia di Finanza di Ponte Chiasso (Como) nell’ambito dell’operazione denominata ‘Uova d’oro’ che ha portato, dopo due anni di indagini, all’individuazione di 13 indagati (residenti in Lombardia, Piemonte e Svizzera), membri di un’organizzazione dedita al traffico internazionale di quantitativi di oro.
Secondo una prima ricostruzione gli indagati avrebbero raccolto ingenti quantità d’oro, di provenienza illecita, su tutto il territorio nazionale utilizzando capitali proveniente dalla Svizzera, ma soprattutto legati all’evasione fiscale di aziende italiane. L’oro sarebbe poi stato esportato illegalmente, fuso e riimmmesso sul mercato, per lo più svizzero.
L’organizzazione, per giustificare la presenza dell’oro, avrebbe creato della documentazione fittizia utilizzando società spagnole, inglesi e degli Emirati Arabi in modo da far risultare false esportazioni verso la Svizzera.
Per la Procura di Como, che ha, inoltre, accertato l’esportazione illegale dall’Italia di 4900 Kg di oro (valore 190 milioni di euro), le ipotesi di illecito a carico degli indagati sono ricettazione, riciclaggio, reimpiego di capitali e commercio abusivo di oro.
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