di Antonio Martelli

Torino, 3 giu. (LaPresse) – Il countdown verso la finale di Champions League tra Juventus e Barcellona è ormai iniziato, l’attesa è febbrile tra i tifosi delle due squadre e tutti gli appassionati di calcio. In campo ci sarà anche un’altra squadra italiana, è quella dell’agenzia Filmmaster Events che curerà l’organizzazione della cerimonia di apertura all’Olympiastadion. Una responsabilità non da poco, lo show andrà in onda in mondovisione e precederà uno degli eventi sportivi più seguiti nel mondo dello sport. Ne abbiamo parlato con Andrea Francisi, General Manager di Filmmaster Events.

Cosa vuol dire per una azienda italiana organizzare la cerimonia di apertura della finale di Champions League?

“Per la Filmmaster è un orgoglio aver vinto una gara importante e competitiva, organizzata dalla Uefa con player internazionali. Al bando hanno preso parte svariati soggetti da tutto il mondo, anche importanti società americane”.

Per l’Italia una soddisfazione doppia visto che in finale c’è anche un club del nostro paese.

“Il fatto che c’è una squadra italiana ci fa sentire ancora più orgogliosi. La finale di Champions credo sia tra i primi 5 eventi sportivi più seguiti al Mondo”.

Rispetto a una cerimonia di apertura o chiusura delle Olimpiadi o di un appuntamento come gli Europei di calcio, organizzare lo show prima di una finale di Champions presenta difficoltà differenti.

“E’ una bella responsabilità perchè dura davvero poco: in un tempo breve bisogna inserire i classici contenuti di una cerimonia sportiva e senza margine di errore”.

Nel corso degli anni le cerimonie di apertura dei grandi eventi sportivi sono diventate sempre più complesse per chi le organizza e spettacolari per chi vi assiste.

“Sono ormai parte integrante dell’evento, visto che ad esempio per la finale di Champions League la cerimonia è preludio all’ingresso in campo delle squadre”.

Il protocollo Uefa è molto rigido e cosa vedremo sabato sera all’Olympiastadion di Berlino è top secret, ma può regalarci una piccola anteprima?

“Per questa finale ci saranno delle vere e proprie innovazioni. E’ un evento in crescita, ci siamo spinti molto avanti con una serie di contenuti ed elementi mai presi in considerazione prima e che darà a questa cerimonia pari dignità di una finale della Coppa del Mondo”.

E’ vero che la durata della cerimonia sarà di meno di 10 minuti e che per realizzarla avete messo su una squadra internazionale?

“La cerimonia durerà 9 minuti. C’è un omaggio alla città che ospita la partita, allo sport e alle due squadre finaliste. Ci sarà un contenuto umano importante, con 400 volontari che saranno protagonisti. Il risultato finale dipende anche da loro e dal calore che riusciranno a trasmettere. Sono volontari internazionali e di tutte le età”.

Organizzare un evento del genere richiede una preparazione speciale?

“Sì, le prove sono iniziate almeno due settimane prima della finale. C’è un team che gestirà l’evento, sono circa 700 le persone coinvolte”.

Filmmaster è da diversi anni una vera eccellenza italiana, non a caso non è la prima volta che lavora per la Uefa e per eventi legati al mondo del calcio.

“E’ vero, abbiamo ormai una comprovata esperienza a livello di cerimonie legate ad eventi sportivi. Per la Uefa abbiamo curato le due cerimonie di apertura e chiusura di Euro 2012 negli stadi di Varsavia e Kiev. In precedenza abbiamo curato per la Juventus la cerimonia di inaugurazione dello Stadium e per lo Shakhtar Donetsk della Donbas Arena”.

Il momento clou per Filmmaster arriverà però il prossimo anno con l’appuntamento sportivo più seguito al Mondo.

“Cureremo tutte e quattro le cerimonie di Rio 2016, le due olimpiche e le due paralimpiche. Non a caso abbiamo aperto una sede operativa a Rio per lavorare a questo progetto”.

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