di Denise Faticante

Città del Vaticano, 21 mag. (LaPresse) – Scuola, famiglia, corruzione e lavoro. Angelo Bagnasco, capo dei vescovi italiani, fa il punto dei temi trattati dall’Assemblea generale che oggi ha concluso i lavori. Ma prima un dato su tutti: la Chiesa Italiana destinerà quest’anno quest’anno 995 milioni di euro derivanti dai fondi dell’otto per mille ad esigenze di culto e pastorale e agli interventi caritativi. Nel 2014 aveva distribuito invece nelle varie voci un miliardo e 55 milioni. C’è stata dunque una diminuzione di 60 milioni.

LAVORO. Il vescovo di Genova, che da sempre ha a cuore il tema dell’occupazione, ha parlato della riforma del lavoro. Il jobs act, ha detto, “sta producendo da una parte fiducia, perché il mercato si sta muovendo, ma dall’altra si avverte preoccupazione perché il rischio è la precarietà”. “Il mercato del lavoro è cambiato, è vero – ha sottolineato Bagnasco – ma bisogna bilanciare la flessibilità con un lavoro che non sia instabile e precario. La gente ha bisogno di sicurezze per progettarsi”.

SCUOLA. Poi ancora il tema della scuola. Bagnasco chiede al governo di “non avere fretta”. Nella sua prolusione il presidente della Cei aveva chiesto di “trovare una sintesi” in tempi “ragionevoli”. Oggi invece ha inviato un messaggio chiaro al governo sottolineando la necessità di non farsi “prendere dalla fretta per arrivare in fretta. Un tempo più disteso, dove c’è possibilità maggiore di riflettere e confrontarsi, è premessa per risultati migliori”.

ETICA E POLITICA. Toccando poi l’argomento delle elezioni, il capo dei vescovi ha sottolineato come ci sia “un gran bisogno di etica istituzionale”. Per Bagnasco “senza etica pubblica non si fanno buone leggi e se si fanno buone leggi non le si osservano”. Sul richiamo alla corruzione fatto da Papa Francesco ad apertura della riunione, Bagnasco sottolinea che era un richiamo per tutti, persone e istituzioni, rivolto a “tutti gli uomini di buona volontà”.

NOZZE GAY. E’ uno dei cavalli di battaglia di Bagnasco e dei vescovi e anche oggi l’Assemblea lo ha sottolienato in maniera chiara: “Qualunque assimiliazione di nuclei di rapporti umani alla famiglia, non fa bene alla società”. “Da sempre – ha detto il vescovo di Genova – la famiglia non è solo fondata sul matrimonio, ma è il grembo naturale della vita”. “I figli – ha poi continuato – non sono oggetto da pretendere, da fabbricare o da produrre, ma sono dei doni”.

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