Roma, 5 apr. (LaPresse) – Un appello alla pace, in tutti i teatri di guerra, in Africa e Medioriente soprattutto, e per tutte le vittime di violenze. Questo il messaggio pasquale di Papa Francesco da piazza San Pietro, prima di impartire l’indulgenza plenaria e la benedizione Urbi et Orbi.

‘CHIEDIAMO DIO ALLEVIARE SOFFERENZE AI PERSEGUITATI PER FEDE’. “Chi porta dentro di sé la forza di Dio, il suo amore e la sua giustizia, non ha bisogno di usare violenza, ma parla e agisce con la forza della verità, della bellezza e dell’amore”, ha detto Bergoglio, sottolineando che “non è debolezza, ma vera forza”. “Dal Signore risorto – ha aggiunto – imploriamo la grazia di non cedere all’orgoglio che alimenta la violenza e le guerre, ma di avere il coraggio umile del perdono e della pace. A Gesù vittorioso domandiamo di alleviare le sofferenze dei tanti nostri fratelli perseguitati a causa del suo nome, come pure di tutti coloro che patiscono ingiustamente le conseguenze dei conflitti e delle violenze in corso”.

(Foto Reuters)

PACE PER AFRICA E MEDIORIENTE. “Pace chiediamo anzitutto per la Siria e per l’Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati”, ha chiesto il Papa, “pace imploriamo per tutti gli abitanti della Terra Santa. Possa crescere tra israeliani e palestinesi la cultura dell’incontro e riprendere il processo di pace così da porre fine ad anni di sofferenze e divisioni”. “Pace domandiamo per la Libia – ha aggiunto -, affinché si fermi l’assurdo spargimento di sangue in corso e ogni barbara violenza, e quanti hanno a cuore la sorte del Paese si adoperino per favorire la riconciliazione e per edificare una società fraterna che rispetti la dignità della persona. Anche in Yemen auspichiamo che prevalga una comune volontà di pacificazione per il bene di tutta la popolazione”. “Con speranza affidiamo al Signore misericordioso l’intesa raggiunta in questi giorni a Losanna, affinché sia un passo definitivo verso un mondo più sicuro e fraterno”, ha detto invece in merito alla questione iraniana. Poi Bergoglio ha ricordato la situazione della Nigeria, del Sudan, del Congo, gli studenti uccisi all’Università di Garissa, in Kenya, e la “amata Ucraina”.

PENSIERO A VITTIME TRAFFICI, EMARGINATI E BAMBINI. Papa Francesco ha rivolto un pensiero anche alle vittime delle forme moderne di schiavitù, dei traffici di droga e armi, e “agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e ai migranti che tanto spesso sono rifiutati, maltrattati e scartati; ai malati e ai sofferenti; ai bambini, specialmente a quelli che subiscono violenza; a quanti oggi sono nel lutto”

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