Torino, 24 mar. (LaPresse) – Domani comincia la quarta edizione di Biennale Democrazia a Torino. Cinque giorni di appuntamenti dedicati alle grandi trasformazioni del nostro tempo e della storia recente. Biennale offre l’opportunità di fermarsi a riflettere: conferenze, dibattiti, ma anche spettacoli, letture e performance nelle piazze di Torino. La manifestazione proseguirà sino al 29 marzo.
Un ricco programma inaugurato domani da una giornata scandita in cinque momenti. Si inizia alle 10.30 nell’Aula magna del Campus Luigi Einaudi con l’artista Ursula Biemann, che presenta i suoi progetti video dedicati ai territori del mondo soggetti a più profonda trasformazione: dal Sahara al delta del Gange. Stesso luogo, nella Main Hall, alle 12 è la volta di altri due artisti: Eva Leitolf e Victor López Gonzßlez inaugurano la mostra di loro opere Passaggi di confine, Mobilità globale. In piazza San Carlo, alle 16, si chiude il trittico artistico con l’inaugurazione dell’installazione Attraverso, opera a cura di Ugo Li Puma: un muro anticonvenzionale, che ci ricorda l’esistenza di barriere, il loro significato e la necessità – non sempre, non tutte – di superarle.
Alle 18 al Teatro Regio la consueta lezione inaugurale. Quest’anno è a carico di Claudio Magris, germanista, scrittore italiano tra i più conosciuti e apprezzati all’estero (ha ottenuto i prestigiosi Premio Príncipe de Asturias per la Letteratura e Premio Internazionale per la Pace degli editori tedeschi), intellettuale impegnato da sempre nella riflessione sull’identità plurale dell’Europa, a partire da uno specifico punto di osservazione di frontiera. Le sue opere Danubio e Microcosmi sono universalmente riconosciuti come capolavori della letteratura europea. Titolo della prolusione, introdotta dal direttore de La Stampa Mario Calabresi: L’Europa della cultura.
Conclude la giornata inaugurale Thyssen Opera Sonora, di e con Ezio Mauro, presentata in prima assoluta per il pubblico di Biennale. Uno spettacolo frutto dell’elaborazione delle corrispondenze che il direttore di Repubblica fece in occasione della strage di operai torinesi del 6 dicembre 2007, realizzato con la regia di Pietro Babina, le esecuzioni live di Alberto Fiori e le voci di Umberto Orsini e Alba Rohrwacher. Un momento di teatro civile, per non dimenticare, per fissare nelle coscienze una vicenda umana che ha segnato la storia di Torino e dell’intero Paese.
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