Roma, 23 mar. (LaPresse) – Una prolusione a tutto campo quella del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, al Consiglio permanente. Fra i temi toccati, il malaffare e la corruzione, il terrorismo, l’immigrazione e la teoria del ‘gender’.

TEORIA GENDER EDIFICA UN ‘TRANSUMANO’, SENZA IDENTITA’. “Non possiamo – spiega Bagnasco – non dar voce anche alla preoccupazione di moltissimi genitori, e non solo, per la dilagante colonizzazione da parte della cosiddetta teoria del ‘gender’, ‘sbaglio della mente umana’, come ha detto il Papa a Napoli sabato scorso. Il gender si nasconde dietro a valori veri come parità, equità, autonomia, lotta al bullismo e alla violenza, promozione, non discriminazioneà ma, in realtà, pone la scure alla radice stessa dell’umano per edificare un ‘transumano’ in cui l’uomo appare come un nomade privo di meta e a corto di identità”. “La categoria ‘Queer Theory’, nata negli Stati Uniti – aggiunge Bagnasco – combatte contro il normale, il legittimo, e ingloba tutte le soggettività fluide: non si riferisce a nulla in particolare, si presenta paradossalmente come ‘un’identità senza essenza’. Sembra di parlare di cose astratte e lontane, mentre invece sono vicinissime e concrete: costruire delle persone fluide che pretendano che ogni loro desiderio si trasformi in bisogno, e quindi diventi diritto. Individui fluidi per una società fluida e debole. Una manipolazione da laboratorio”. “Vogliamo questo – si chiede Bagnasco – per i nostri bambini, ragazzi, giovani? Genitori che ascoltate, volete questo per i vostri figli? Che a scuola – fin dall’infanzia – ascoltino e imparino queste cose, così come avviene in altri Paesi d’Europa? Reagire è doveroso e possibile, basta essere vigili, senza lasciarsi intimidire da nessuno, perché il diritto di educare i figli nessuna autorità scolastica, legge o istituzione politica può pretendere di usurparlo”.

REAGIRE A MALAFFARE, E’ DIVENTATO REGIME INTOCCABILE. Durante la sua prolusione il cardinale Bagnasco ha ricordato le parole di Papa Francesco “di altissima condanna del malcostume e del malaffare che sembrano diventati un ‘regime’ talmente ramificato da essere intoccabile. Esempi ne emergono ogni giorno: come corpi in stato di corruzione, ammorbano l’aria che si respira, avvelenano la speranza e indeboliscono le forze morali. È un destino fatale? Si può reagire? Senza dubbi, diciamo che si deve reagire e che ciò è possibile. Tutti siamo interessati al bene comune, e tutti ne siamo responsabili con i nostri comportamenti”. La disonestà è sia “danno comune” sia “offesa gravissima per i poveri e gli onesti. Ciò è insopportabile”.

EUROPA SI FACCIA ESAME DI COSCIENZA SU FOREIGN FIGHTERS. “Mentre resta urgente la responsabilità di assicurare i diritti della libertà religiosa nel mondo – spiega Bagnasco – ancora una volta esortiamo l’Europa a un serio esame di coscienza sul fenomeno di occidentali che si arruolano negli squadroni della morte. Non si può liquidare la questione sul piano sociologico incolpando la mancanza di lavoro nei vari Paesi: ciò può essere una concausa. Il problema è innanzitutto di ordine culturale: non si può svuotare una cultura dei propri valori spirituali, morali, antropologici senza che si espongano i cittadini a suggestioni turpi. In questo senso, la cultura occidentale è minacciata da se stessa e favorisce il totalitarismo”.

INVOCARE DIO PER TAGLIARE GOLE E’ BESTEMMIA. “La religione – dice Bagnasco – non può mai essere impugnata per uccidere o fare violenza: invocare il nome di Dio per tagliare le gole è una bestemmia che grida al cospetto del cielo e della terra. I cristiani copti, uccisi anch’essi in modo spettacolare, ci hanno ricordato il cuore del Vangelo, il vero volto del Cristianesimo”. “Il mondo – aggiunge – ha il dovere della giustizia e della sicurezza per tutti, ma il cristiano ha nel cuore anche il perdono quando l’ingiustizia tocca la sua carne. Non sarà di certo una macabra bandiera nera issata al posto di un crocifisso divelto che potrà uccidere l’amore di Cristo: esso è ben piantato nel cuore dei suoi discepoli”.

SBARCHI, EUROPA SIA CASA COMUNE. “Continua la tragedia di uomini, donne, bambini, che attraversano il mare per raggiungere le nostre coste con la speranza di una vita migliore; fuggono dai loro Paesi per le ragioni che conosciamo: guerre, carestia, miseria, violenza. E cosa trovano? Molto, ma certamente ancora insufficiente al fine di una vera integrazione e di una vita nuova. Le forze in campo non sono poche, ma la situazione richiede visione, energie e risorse, che attestino che l’Europa esiste come casa comune e non come un insieme di interessi individuali ancorché nazionali”. Così il cardinale Bagnasco, presidente della Cei, durante la prolusione al Consiglio Permanente. “Un coacervo – aggiunge – dove chi è più forte fa lezione e detta legge. La Chiesa, attraverso le Caritas e i Centri Migrantes, le parrocchie e le associazioni specifiche, risponde con ogni mezzo, anche grazie all’otto per mille, e mira a un processo di vera integrazione nel rispetto delle comunità di accoglienza e dei cittadini”.

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