Roma, 21 mar. (LaPresse) – ‘Imparare dalle tragedie storiche per combattere la discriminazione oggi’: è questo il tema della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale – proclamata dall’Assemblea generale dell’Onu – che si celebra oggi 21 marzo. L’obiettivo è quello di fare appello alla comunità internazionale affinché intensifichi gli sforzi per eliminare ogni forma di discriminazione razziale che, per l’Oragnizzazione mondiale della sanità “causa e amplifica la povertà e i rischi sanitari”. Tra le “tragedie storiche” ricordate dall’Oms c’è il naufragio dell’ottobre 2013 di Lampedusa, nel quale oltre 360 migranti hanno perso la vita.
“L’Italia – afferma Santino Severoni, coordinatore del progetto dell’Oms ‘Aspetti di salute pubblica della migrazione in Europa – ha fatto un lavoro considerevole per mitigare l’impatto negativo del processo di migrazione, riducendo l’incidenza di mortalità e malattie, per esempio attraverso l’operazione Mare Nostrum con il supporto del ministero della Salute”.
“A livello regionale, contemporaneamente – aggiunge Severoni – la Sicilia ha sviluppato il primo piano di contingenza sanitario per le grandi migrazioni, migliorando così il coordinamento nella gestione dei migranti fra le parti coinvolte e direzionandone adeguatamente le azioni messe in campo”.
La corretta gestione sanitaria in situazioni come queste, spiega Severoni, “garantisce sia la salute dei migranti che quella della popolazione residente. È necessario, inoltre, fornire una giusta informazione sulla gestione dei flussi migratori e delle possibili implicazioni sanitarie, per evitare di creare errate stigmatizzazioni che hanno per oggetto i migranti”.
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