Lecce, 24 feb. (LaPresse) – La Direzione investigativa antimafia di Lecce ha eseguito un decreto di confisca nei confronti di Aldo Vuto 65enne tarantino, già condannato con sentenza irrevocabile per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e usura. Il provvedimento ha riguardato due immobili del valore complessivo di 500mila, uno dei quali ubicato nella centralissima via Pitagora di Taranto e il secondo nella frazione di Talsano. A Vuto, personaggio caratterizzato da un imponente curriculum delinquenziale che comprende, tra l’altro, la trascorsa militanza alla ‘nuova camorra organizzata’ di Raffaele Cutolo, il Tribunale ha contestato la sproporzione tra il reddito dichiarato dal suo nucleo familiare e il valore economico dei beni posseduti. Le accurate indagini compiute dagli investigatori della Dia di Lecce, hanno appurato che le operazioni di acquisto degli appartamenti, entrambi intestati a sua moglie, sono assolutamente incongrue e difficilmente giustificabili. A fronte di un reddito dichiarato di poche centinaia di euro, la famiglia Vuto aveva assunto impegni finanziari considerevoli, anche mediante l’accensione di un mutuo venticinquennale con una rata mensile di circa 1.400 euro.
La Corte, nel dispositivo, ha precisato che “la disponibilità finanziaria dell’intero nucleo familiare del Vuto appena sufficienti a soddisfare quanto ordinariamente necessario per le primarie esigenze di vita della famiglia non appare senz’altro proporzionata e compatibile con il notevole onere finanziario assunto per l’acquisto degli immobili, entrambi a nome della moglie del prevenuto, e nella sicura disponibilità di quest’ultimo”.
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