Milano, 22 feb. (LaPresse) – “Il profondo amore per il teatro, per il linguaggio, per il rapporto con il pubblico, tutto questo rappresentava Luca Ronconi e il suo genio artistico”. Così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha ricordato il maestro Ronconi, mancato ieri sera al Policlinico per un’infezione virale che ha aggravato le sue condizioni di salute, già minate dalla dialisi.
Ronconi era “un genio che con suoi capolavori ha portato lo spettatore a mature riflessioni – ha aggiunto Pisapia – forse proprio perché, come raccontava spesso, aveva cominciato ad amare il teatro quando, accompagnato dalla madre, andò ad assistere a uno spettacolo di Gilberto Govi che lo portò a riflessioni profonde sul senso della vita, e quindi anche della morte”. “Milano lo ha accolto e a Milano, dopo una carriera già illuminante, ha donato il suo prezioso contributo al patrimonio culturale e alla produzione teatrale alla città, che si è propagato in tutto il mondo – ha aggiunto il sindaco – Sarebbe riduttivo ricordare solo alcuni suoi spettacoli, perché ognuno di essi è parte integrante del suo genio e della sua genialità, sempre apprezzati dalla critica e amati dal vasto pubblico”.
Pisapia ha anche ricordato quando nel marzo del 2013 quando Ronconi ha compiuto “quattro volte 20 anni” gli ha consegnato “il Sigillo della Città come ringraziamento per tutto quello che Ronconi ha saputo dare a noi, a Milano e a tutto il Paese, dimostrando un amore puro per il palcoscenico e per ogni tipo di espressione artistica”. “Ronconi – ha proseguito – ha creato spettacoli originali sorprendenti, indimenticabili con i quali ha saputo disvelare, con tocco lirico e visionario, il mistero della vita”. “Oggi – ha concluso – tutta Milano prova una profonda tristezza ma ha anche la consapevolezza del genio artistico di Luca Ronconi che ci aiuterà a non dimenticarlo: i geni non muoiono mai”.
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