Torino, 14 feb. (LaPresse) – Questo pomeriggio a Monaco, dopo mesi di malattia è morto Michele Ferrero. Lo comunica in una nota l’azienda dolciaria di Alba. L’hanno assistito fino all’ultimo istante la moglie Maria Franca e il figlio Giovanni. La camera ardente sarà allestita nella fabbrica di Alba e la cerimonia funebre avrà luogo nella Cattedrale cittadina. La Nutella è il frutto dell’intuizione di Michele Ferrero, che ha cambiato nome e ha migliorato la formula della ‘Supercrema’ creata dal padre nel dopoguerra.

Molti i commenti di cordoglio per la sua scomparsa. “Un innovatore, un grande italiano – ha detto il premier Matteo Renzi – che ha portato a testa alta nel mondo la creatività, il talento, la qualità, la capacità imprenditoriale del nostro Paese”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio alla famiglia di Ferrero. “Ho appreso con commozione – scrive il Capo dello Stato – la notizia della scomparsa di Michele Ferrero, imprenditore di razza, conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero. Ferrero è stato per lunghissimi anni un protagonista dell’industria italiana, riuscendo a essere sempre al passo con i tempi grazie a prodotti innovativi e al suo lavoro tenace e riservato. L’Italia lo ricorda con riconoscenza, anche per l’opera di sostegno e promozione della cultura”.

L’ITALIANO PIU’ RICCO PER FORBES. Michele Ferrero, l’italiano più ricco secondo Forbes, era nato a Dogliani, in provincia di Cuneo, il 26 aprile 1925 da Pietro Ferrero e Piera Cillario. Il padre, classe 1898, ha diverse esperienze lavorative a Dogliani, ad Alba e a Torino, con una pasticceria nella centralissima via Berthollet. Il ‘salto’ nella grande città sembrava riuscito, ma la guerra nel 1942, spinge Pietro e sua moglie Piera a tornare ad Alba, dove decise di aprire un laboratorio in via Rattazzi.

ALLA GUIDA DELL’AZIENDA. Nei dieci anni successivi alla costituzione formale della Ferrero, che avviene il 14 maggio del 1946, la crescita costante e veloce dell’azienda continua grazie alla capacità imprenditoriale di Michele, che a soli 20 anni collabora alla sua conduzione. Alla morte del padre il 2 marzo 1949, la direzione passa invece a lui, allo zio Giovanni e alla vedova Piera. Dal padre Pietro impara l’arte e la creatività, dallo zio Giovanni coglie l’importanza dell’organizzazione commerciale e dalla madre il senso della struttura aziendale. A 32 anni Michele, dopo la morte dello zio nel 1957, si trova a guidare l’azienda in piena fase di sviluppo. Il 2 giugno 1971 viene nominato Cavaliere del Lavoro.

L’INVENZIONE DEI PRODOTTI PIU’ AMATI. Michele Ferrero è l’artefice dello sviluppo dell’azienda aprendo stabilimenti produttivi e di rappresentanza in molte nazioni europee: Ferrero Germania (1956) e Ferrero Francia (1960) sono tra i primi. È lui l’inventore dei più famosi prodotti Ferrero: da Mon Chéri (1956) a Kinder Cioccolato (1968), da Nutella (1964) a Tic Tac (1969), da Kinder Sorpresa (1974) a Ferrero Rocher (1982). A fine anni Settanta, periodo dei sequestri di persona per estorsione, manda i due figli Pietro e Giovanni a studiare lontano, a Bruxelles.

LA MORTE DEL FIGLIO. Quando Michele Ferrero lascia la carica di amministratore delegato, va a vivere a Montecarlo, e dal giugno 1997 alla guida dell’azienda subentrano ufficialmente i figli Pietro e Giovanni, che diventano Chief Executive Officer. Nell’aprile 2011 il figlio Pietro scompare in seguito ad un arresto cardiaco avvenuto durante una missione nell’Impresa Sociale in Sudafrica. Dopo la prematura scomparsa del figlio Pietro, il figlio Giovanni è al vertice del gruppo come unico amministratore delegato. Per volontà di Michele Ferrero nel 1983 è nata la Fondazione Ferrero, con sede ad Alba. Nel 2005 ha creato le imprese sociali Ferrero: esse sono già attive in India, Sud Africa e Camerun. Sempre nel 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito a Michele Ferrero, allora ottantenne, il titolo di Cavaliere di Gran Croce per il suo impegno civile e sociale.

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