Roma, 5 dic. (LaPresse) – Il Tar del Lazio ha riabilitato l’Università Telematica Pegaso dopo che era stata illegittimamente esclusa dal Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Campane. Si chiude così la lunga querelle sulla spartizione dei posti dei Tfa in Campania che aveva visto la Pegaso esclusa dal Cur e dal Miur nell’attivazione dei corsi. Immediato il ricorso al Tar del Lazio che si è espresso oggi sulla istanza di sospensione spiegata nel ricorso presentato dall’avvocato amministrativista Rita Ricciardi del foro di Napoli (l’esclusione è stata disposta infatti il 7 novembre e comunicata il successivo 11 – il ricorso è stato notificato già il successivo 13 novembre e depositato al TAR Lazio il 18).

Con ordinanza n. 06299/2014, i giudici amministrativi (sezione terza bis) hanno ritenuto fondate le censure del ricorso con riferimento: “alla violazione delle regole di partecipazione al procedimento perpetrate dal CUR in sede di procedimento finalizzato al riallineamento dell’offerta formativa, anche con riferimento al mancato raggiungimento dell’intesa con l’USR richiesto dalla normativa vigente per l’istituzione dei corsi” ed hanno accolto la richiesta della Pegaso di accogliere gli studenti in soprannumero come “seconda scelta” come unica forma di pericolo ovviabile rispetto ai danni già concretizzatisi alle date del 17 settembre 2014 e 30 novembre 2014 – cioè quando il CUR per due volte ha escluso la PEGASO. “Il Cur – si legge nel ricorso accolto in sede cautelare dal Tar adito – ha disconosciuto alla Pegaso la legittimazione a concorrere nell’istituzione dei Tfa, in spregio alla normativa di settore e alle disposizioni di autovincolo dettate dal MIUR con nota del 24 ottobre 2014, (con la quale ha imposto al CUR di COINVOLGERE anche la PEGASO) e dal medesimo USR”.

Inizialmente presente nella piattaforma Cineca tra gli atenei autorizzati all’attivazione dei corsi in Campania, tanto da essere stata preferita da 255 docenti su un totale di 362, nella fase successiva di riallineamento dell’offerta formativa, (apertasi il 7 novembre e chiusasi il 10 novembre), la Pegaso non risultava più tra gli atenei eleggibili. “Il Cur – continua il ricorso – ha approvato la tabella di ripartizione dei posti senza interpellare la Pegaso legittimata a partecipare al di là di ogni richiesta secondo le disposizioni normative” e “Ormai certa della evidente volontà del CUR di non voler riconoscere la Pegaso come referente del sistema universitarioà.la medesima non poteva far altro che adire il TAR per garantire e rendere effettivo il diritto di partecipazione pervicacemente e strenuamente difeso dalla PEGASO, diritto invece gravemente e reiteratamente violato dal medesimo Ministero e dal delegato CUR”.

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