Roma, 5 dic. (la presse) – Giovanni De Carlo, l’uomo chiamato dall’ex banda della Magliana Diotallevi, il ‘boss dei boss’, amava la bella vita e le sue frequentazioni comprendevano calciatori famosi, cantanti e gente dello spettacolo. A lui si rivolge il vice capitano della Roma Daniele De Rossi subito dopo un diverbio avvenuto in un locale della movida romana. De Rossi, riferiscono gli investigatori del Ros, “gli riferiva di averlo contattato in quanto, assieme al compagno di squadra Benatia, aveva avuto poco prima una discussione con un ragazzo all’interno di un locale e temendo ulteriori conseguenze aveva pensato a De Carlo”.
“De Rossi? Mi auguro che non si strumentalizzi la vicenda in relazione all’indagine ben più importante che è in corso”, ha detto Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, in merito a una telefonata tra il centrocampista giallorosso e Giovani De Carlo, uno dei vertici dell’associazione criminale coinvolta nell’indagine ‘Mafia Capitale’ a Roma.
“La telefonata DeRossi-De Carlo è nata dopo un battibecco con un tifoso che minacciava Benatia. Non montiamo casi”, ha aggiunto il dirigente della Roma all’emittente radiofonica del club. “L’indagine in sé è molto seria, bisogna fare attenzione. Mi auguro non si strumentalizzi la posizione di nessuno”, ha concluso Baldissoni sempre a Roma Radio.
Sempre a De Carlo, che si è costituto ieri a Fiumicino dopo un breve soggiorno all’estero, si era rivolto il cantante napoletano Gigi D’Alessio dopo che i ladri avevano rubato dalla sua casa dell’Olgiata una collezione di Rolex del valore di quasi 4 milioni di euro. In quell’occasione De Carlo si presentò a casa del cantante dove rimase per trenta minuti. Contatti anche con il presentatore televisivo Teo Mammuccari. In una di queste intercettazioni, Mammuccari avrebbe contattato De Carlo per chiedergli di reperire sostanze dopanti per la palestra, in particolare il ‘gh’, un ormone della crescita.
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