Milano, 24 nov. (LaPresse) – L’Eurispes ha affrontato il fenomeno dello stalking in un’indagine campionaria con la quale si è voluto sondare in maniera diretta e indiretta, l’effettiva proporzione di un fenomeno dilagante che vede come vittime nella maggior parte dei casi le donne. Un crimine che ha trovato espressioni ancora più violente con l’utilizzo delle nuove tecnologie e con la nostra nuova condizione di società iperconnessa, e che sempre più spesso viene perpetrato all’interno dei social network, Facebook in testa. Alla domanda diretta “le è capitato di essere vittima di stalking” il 9,9% ha risposto positivamente, di questi la componente femminile rappresenta il 64%. Quando invece è stata posta una domanda indiretta, “non sensibile” come la precedente e quindi con un tasso di risposta atteso più elevato, la percentuale di quanti hanno affermato di conoscere qualcuno rimasto vittima di stalking è aumentata fino al 20,9%. Questo significa che 2 intervistati su 5 hanno avuto conoscenza, anche se indiretta, di casi di stalking.
Proiettando sulla popolazione dai 18 anni un su, il dato del 9,9%, di quanti, uomini e donne, hanno subito stalking si giungerebbe ad un valore numerico indicativo, ma comunque impressionante, della portata di questo fenomeno: almeno 5 milioni di persone. Questi risultati dimostrano che, anche se sta crescendo la consapevolezza delle donne rispetto al tema della violenza sia fisica sia psicologica, denunciare non è facile. Il dato Eurispes proiettato sulla popolazione stride fortemente con quello delle denunce raccolte nel corso degli ultimi anni, proprio perché il reato non viene denunciato nella maggior parte dei casi. Il Ministero dell’Interno ha infatti reso noto che, dall’entrata in vigore della legge 38/2009 al luglio 2014, sono state 51.079 le denunce per stalking, nel 77,56% ad esserne vittima è stata una donna. Nell’ultimo anno, dal 1° agosto 2013 al 31 luglio 2014, il numero delle denunce è stato pari a 10.703, vittime anche in questo caso soprattutto le donne (77,96%), con un andamento in crescita rispetto all’anno precedente (9.116 denunce, di cui il 77,3% effettuate da donne). Gli ammonimenti del questore sono stati 1.125, gli allontanamenti 189, i divieti di avvicinamento 5.890.
“I cambiamenti profondi che hanno stravolto le relazioni tra gli individui nella nostra società e l’uso massiccio di tecnologie nella vita di ogni giorno – sottolinea Andrea Catizone, direttrice dell’Osservatorio sulle Famiglie dell’Eurispes – non sempre hanno prodotto fenomeni controllabili o virtuosi. Il forte individualismo e l’assenza di un sentire comune sono alla base di fenomeni sociali in cui ciascuno si costruisce le proprie regole e in cui ognuno si sente legittimato a soddisfare i propri desideri, le proprie passioni e anche le proprie patologie o perversioni anche attraverso l’annientamento del prossimo. Questa logica autoritaria e padronale è alla base del fenomeno dello stalking in cui un soggetto, la maggior parte maschile, non potendo sottomettere un’altra persona, decide di condizionarne l’esistenza mettendo in essere atti che compromettono pesantemente il suo normale svolgimento”.
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