Milano, 14 nov. (LaPresse) – Giornata di sciopero in Italia. Sono migliaia le persone che si sono mobilitate nelle principali città della penisola per protestare contro le politiche del lavoro del governo Renzi. Una manifestazione promossa da Fiom e Cgil a cui hanno aderito movimenti di sinistra, studenti, precari e sindacalisti Usb, Cub e Cobas. Cortei e manifestazioni sono partiti dalle piazze centrali dei capoluoghi di provincia. In nimerose città si sono verificate tensioni e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

PROTESTE A PADOVA: 5 FERITI. Duri scontri tra polizia e attivisti dei centri sociali a Padova, oggi, durante la manifestazione per lo sciopero generale contro il jobs act. I manifestanti hanno sfilato per le vie della città ma all’altezza di piazza Mazzini hanno tentato di sfondare il cordone di agenti della polizia per arrivare alla sede padovana del Partito democratico. Durante gli scontri sono rimasti feriti quattro agenti più il capo della squadra mobile di Padova, Marco Calì, colpito con un calcio in faccia. Tutti e cinque sono stati accompagnati in ospedale.

Il corteo si è sciolto alle 12.30, dopo un sit in davanti alla prefettura. La polizia, però, non abbassa la guardia: alle 19, infatti, è previsto un nuovo corteo contro le ordinanze ‘milledivieti’ del sindaco leghista Massimo Bitonci.

SCONTRI A MILANO A LARGO CAIROLI. Questa mattina un centinaio di studenti e antagonisti che facevano parte dal corteo partiti questa mattina alle 9 da largo Cairoli si è scontrato con le forze dell’ordine all’angolo tra piazza Santo Stefano e via Larga. La polizia e i carabinieri in tenuta anti sommossa cercavano di impedire ai giovani di andare in piazza Fontana. I ragazzi indossavano caschetti da cantiere gialli e si riparavano scudi di gomma piuma e hanno lanciato fumogeni e oggetti in direzione delle forze dell’ordine che hanno risposto con un lancio di lacrimogeni e della manganellate.
Gli scontri sono durati in tutto 5 minuti poi gli studenti e gli antagonisti hanno ripiegato in via Festa del perdono, davanti all’università Statale, e hanno occupato l’atleta 201. Nel corso del corteo, che si è svolto senza incidenti, i giovani in via Sforza all’altezza del Policlinico sono saluti sul tetto di un edificio dell’università e hanno calato uno striscione con scritto ‘Università libera – no Expo privati pubblicità’ coprendo una grande pubblicità di Max Mara.

SCONTRI IN PIAZZA FONTANA A MILANO. Un centinaio di studenti antagonisti si è dato appuntamento davanti all’Arcivescovado di Milano, in piazza Fontana, dove era in corso un convegno sulla buona scuola a cui ha partecipato anche un rappresentante del ministero dell’Istruzione. Alcuni studenti si sono avvicinati al cordone di polizia in tenuta anti sommossa, che stava bloccando l’ingresso dell’Arcivescovado, e hanno lanciato oggetti verso gli agenti. Un’altra parte degli studenti, invece, ha cercato di impedire lo scontro. Dopo alcuni attimi di tensione la situazione è tornata alla normalità. Adesso gli studenti stanno improvvisando un sit in di fronte all’ingresso dell’Arcivescovado.

PROTESTE A ROMA. Migliaia di studenti, precari, migranti, hanno partecipato a Roma al corteo partito questa mattina da piazza della Repubblica. Davanti al ministero dell’Economia, durante la manifestazione contro il Jobs act sono stati lanciati fumogeni, uova e bombe carta.

Rilevante la presenza della Coalizione Internazionale dei Sans Papiers Migranti Rifugiati e Richiedenti Asilo, con delegazioni da 8 paesi europei e dalla Tunisia, che ha sfilato dietro lo striscione “Libertà di lavoro e residenza in Europa” e, alle 14, si è diretto sotto al Parlamento.

Intanto davanti a Palazzo Vidoni, sede del ministero della Funzione Pubblica, è partita la protesta dei ricercatori organizzati con il sindacato Usb, che hanno simbolicamente buttato via gli strumenti di lavoro – provette, microscopi e computer – per dare vita a una manifestazione pacifica contro l’annullamento della ricerca Pubblica.

IL CORTEO DI MILANO. Migliaia di persone hanno sfilato lungo corso Venezia al corteo indetto dalla Cgil per protestare contro le politiche del lavoro. Le delegazioni sono arrivate da tutta Italia e si sono date appuntamento alle 9 ai giardini Indro Montanelli. I partecipanti erano così numerosi che il corteo si è snodato da Porta Venezia fino a piazza San Babila. Moltissime le bandiere rosse delle delegazioni della Fiom, i palloncini bianchi con la scritta ‘Incazzati! Tu tagli, io tutelo’ e gli striscioni di protesta contro il Jobs act. Al termine del corteo ha preso la parola il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Al corteo, oltre alla Fiom, hanno partecipato tutti i movimenti e i partiti della sinistra. Nel frattempo un altro corteo organizzato dagli antagonisti milanesi è partito da largo Cairoli per poi convergere nella manifestazione della Cgil.

TORINO. Circa 700 persone, studenti, precari e sindacalisti di Usb, Cub e Cobas sono partiti in corteo a Torino da piazza Arbarello nella giornata dello sciopero sociale contro il Jobs act. ‘Niente profitti sui diritti’ è lo striscione di apertura tenuto da ragazzi con le maschere bianche di Anonymous. Sono presenti studenti medi e universitari e militanti dei centri sociali dell’autonomia. La Digos ha sequestrato uova di vernice, fumogeni e secchi di letame su un furgone usato dai manifestanti prima che partisse il corteo.

PROTESTE A GENOVA. Alcune uova contro la sezione del Pd di Sampierdarena in piazza Montano sono state lanciate dallo spezzone della Fiom che era partito questa mattina da piazza Massena a Cornigliano nell’ambito dello sciopero generale della Cgil. Tutti i cortei si sono poi ritrovati in piazza Caricamento per i comizi conclusivi. “Questo corteo – ha detto Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil di Genova al termine della manifestazione – è la nostra risposta a Renzi e alla sua arroganza visto che dice che non si sa a cosa serva il sindacato”.

“Noi lottiamo e scioperiamo per difendere i diritti – ha aggiunto – e per impedire che le manovre del governo, dal Jobs Act alla legge finanziaria, diventino un’altra sberla ai lavoratori perché è chiaro che il governo Renzi ha un solo scalpo da portare a Bruxelles, quello dei lavoratori, dei precari e dei pensionati e questa è una delle tante risposte che la Cgil con tutte le sue categorie danno al governo. E non sarà l’ultima”.

I CORTEI DI GENOVA. Sono partiti quattro cortei della Cgil per lo sciopero generale indetto dalla Camera del Lavoro di Genova. I metalmeccanici si sono mossi da Cornigliano verso il centro, i lavoratori del porto da ponte Etiopia, gli edili dalla zona della Foce e i lavoratori del pubblico impiego da piazza Corvetto dove il corteo è aperto dai lavoratori del centro stampa del quotidiano ‘il Secolo XIX’, raggiunti dalle lettere di mobilità in vista dell’attuale sinergia con ‘La Stampa’.

PALERMO. Un gruppo di lavoratori del call center Accenture e di iscritti al sindacato Cobas, che ha indetto per oggi lo sciopero generale, ha bloccato la circolazione stradale nella parte finale dell’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, lungo la circonvalalzione, all’ingresso del capoluogo siciliano. Il sit-in, all’altezza dell’uscita di via Belgio, ha provocato una coda di circa cinque chilometri lungo l’autostrada. In città, invece, il corteo degli studenti medi organizzato nell’ambito del ‘Blocchiamotuttoday’ ha mandato in tilt la circolazione stradale. I manifestanti, che stanno percorrendo le vie del centro, sono diretti verso Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Gli studenti protestano contro il ‘Jobs Act’ del governo nazionale e contro la precarizzazione del lavoro.

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