Roma, 7 nov. (LaPresse) – Dall’inizio dell’emergenza la sala operativa della protezione civile di Roma Capitale ha ricevuto più di 3.000 chiamate e ha gestito più di 450 interventi. Nella notte sono caduti dai 30 ai 60 millimetri di pioggia e questo ha comportato circa 350 interventi per allagamenti, diffusi in varie parti della città, con particolare riferimento al quadrante est. In campo un totale di 800 persone e più di 50 associazioni di volontariato, 25 squadre composte dalla direzione protezione civile e dal servizio Giardini, 70 idrovore attive. Lo ha reso noto la protezione civile di Roma Capitale.
Sono stati, inoltre, effettuati circa 90 interventi per la messa in sicurezza o la rimozione di alberature comunali, come nel caso del leccio dell’Alberone su via Appia, che si è spezzato a causa dell’eccessiva pioggia. In mattinata il fosso dell’Almone ha creato allagamenti sull’Appia Antica all’altezza del civico 42. La strada, prima chiusa per un chilometro, è stata riaperta e non ci sono segnalazioni relativamente a danni della sede stradale. Coinvolti, invece, alcuni terreni, un vivaio e qualche abitazione.
Nella sala di Porta Metronia – continua la protezione civile – agiscono i rappresentanti di tutti i settori coinvolti dall’allerta meteo, sia di Roma Capitale che delle aziende dei pubblici servizi. Operative le squadre del Dipartimento tutela ambientale – Protezione civile, del Dipartimento SIMU e tutte le associazioni di volontariato, così come i presidi territoriali nelle zone maggiormente esposte al rischio allagamenti (Piana del Sole, Prima Porta, Ostia-Infernetto/Bagnolo, Settebagni, via Tiburtina – via Scorticabove, Corcolle e via Scartazzini), con il compito di tenere la situazione sotto controllo e intervenire in caso di emergenza”.
La mobilità cittadina, dopo una fase di criticità nelle prime ore della mattinata, si è normalizzata con la riapertura della stazione metro A Repubblica e del sottopasso davanti alla stazione Tiburtina.
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