Roma, 7 nov. (LaPresse) – “La pizza non è soltanto la specialità tradizionale di una regione o di una città, ma è l’emblema della ricchezza gastronomica che tutti i comuni italiani offrono al mondo. E’ con soddisfazione, quindi, che la Coldiretti accoglie la firma del presidente dell’Anci Piero Fassino alla petizione per il riconoscimento dell’arte della pizza come patrimonio culturale e materiale dell’umanità da parte dell’Unesco, apposta oggi a Milano, durante i lavori dell’Assemblea nazionale dei comuni italiani”. Lo comunica la Coldiretti in una nota. “Il riconoscimento dell’Unesco – sottolinea il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – avrebbe un valore straordinario per l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e dove la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale”.
“La pizza napoletana – ricorda la Coldiretti – dal 4 febbraio 2010 è ufficialmente riconosciuta come ‘specialità tradizionale’ garantita dall’Unione Europea, ma ora l’obiettivo è quello di arrivare a un riconoscimento internazionale di fronte al moltiplicarsi di atti di pirateria alimentare e di appropriazione indebita dell’identità. Un rischio diffuso all’estero e un’occasione per fare chiarezza anche in Italia dove quasi due pizze su tre (63%) sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori”.
“Troppo spesso, infatti, viene servito un prodotto preparato – spiega la Coldiretti – con mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall’est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale”.
L’iniziativa si inserisce nella campagna promossa da Coldiretti insieme alla Fondazione Univerde e all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani nella certezza che tale misura contribuirà a garantire l’origine italiana degli ingredienti e della qualità igienico sanitaria nella preparazione. A sostegno della petizione, la Coldiretti ha avviato la raccolta firme anche in tutti i mercati di Campagna Amica.
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