Bologna, 3 nov. (LaPresse) – “Questa mattina il prefetto Ennio Mario Sodano ha adottato il provvedimento di annullamento dell’atto con il quale il sindaco di Bologna lo scorso 21 luglio aveva disposto la trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso e le trascrizioni fino ad oggi effettuate”. Con questa sintetica nota la prefettura bolognese ha dichiarato a fine mattinata di aver eseguito il provvedimento annunciato tre settimane fa, quando Sodano aveva detto che avrebbe eseguito l’ordine impartito dal ministro Angelino Alfano: cancellare le trascrizioni fatte nei registri dei comuni che avevano seguito l’esempio del primo cittadino di Bologna Virginio Merola, perché non previste dall’ordinamento italiano.
La circolare ministeriale prevede un sollecito da parte del prefetto, e in caso il sindaco non provveda autonomamente un intervento d’imperio. Così è avvenuto a Bologna. Palazzo d’Accursio il 21 luglio aveva deciso di accettare la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero, che era cominciata il 15 settembre; lo stesso giorno Sodano aveva manifestato contrarietà al provvedimento, e quando, il 7 ottobre, è arrivata la direttiva romana, il prefetto ha preso informazioni sulle trascrizioni bolognesi. Oggi, in barba alle dichiarazioni di allora del sindaco disobbediente (“io vado avanti”), ha ordinato la nullità delle trascrizioni.
SINDACO MEROLA: NON CANCELLO NOZZE GAY, VA CONTRO MIA COSCIENZA – “Con il provvedimento notificato stamane, il prefetto ha disposto l’annullamento dei quattro atti di trascrizione di nozze contratte all’estero tra persone dello stesso sesso, e mi ha ordinato di provvedere alla cancellazione dal registro dei matrimoni. Io questa cancellazione non la farò, perché contrasta con il diritto europeo, con la nostra Costituzione, con il diritto delle persone che hanno chiesto la trascrizione, con la storia e il futuro della città che ho l’onore di rappresentare, che non vuole cittadini di serie A e serie B, e con la mia coscienza”. Così il sindaco di Bologna Virginio Merola in una dichiarazione. “Risponderò in queste ore al prefetto – aggiunge – perché provveda lui al concreto annullamento, e informerò le persone direttamente interessate dalla decisione di annullamento, perché almeno possano valutare le azioni legali a loro tutela”.
GAY CENTER: ANNULLAMENTO TRASCRIZIONI GRAVE INTROMISSIONE STATO – “Vedere annullare le trascrizioni delle nozze gay anche a Bologna, dopo Roma, è un atto di intromissione dello Stato nella sfera delle relazioni di coppia e nelle relazioni affettive che viene portato avanti con noncuranza della legge che non prescrive in alcun modo che le unioni gay siano un pericolo per l’ordine pubblico”. Lo ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. “Ancora una volta – aggiunge – si tratta di dare esecuzione da parte delle Prefetture a una circolare del ministro dell’Interno Alfano. E ancora una volta torniamo a chiedere al presidente del Consiglio Matteo Renzi di intervenire per il suo ritiro. I sindaci non sono dei fuorilegge e non lo sono le coppie gay regolarmente sposate. Se Renzi come dice vuole introdurre le unioni civili non si capisce perché ci sia questo accanimento nei confronti delle trascrizioni dei matrimoni gay”.
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