Roma, 8 ott. (LaPresse) – “Non devo chiedere scusa di niente, invece è il consiglio nazionale dell’Ordine che dovrebbe chiedere scusa agli iscritti”. Il giorno dopo le dimissioni dal consiglio dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bonini, inviato di Repubblica, risponde così a LaPresse alle reazioni che la sua decisione ha scatenato. Il presidente, Enzo Iacopino, infatti, ieri aveva affermato di trovare “intollerabili alcune delle affermazioni offensive espresse da Bonini nei confronti del consiglio dell’Ordine, per le quali trovo che debba scusarsi”.

“Iacopino – aggiunge Bonini – dimostra di non capire, o meglio di non voler capire, quali sono le questioni che la mia lettera pone. Non solo è stata offesa e vilipesa la memoria di D’Avanzo ma è stata calpestata anche la dignità del nostro mestiere e la faccia che noi mostriamo ai nostri lettori, ai nostri collaboratori e a chi si informa in rete. Quindi devo concludere che ho due volte ragione a dimettermi. Non è pensabile che rispetto alle questioni che ho sollevato la risposta sia burocratica”.

A chi lo accusa di essere “garantista a correnti alternate”, l’inviato di Repubblica risponde che quello che gli interessa è “la parabola professionale” di Giovanni Lucianelli, nominato tra i membri della commissione d’esame per giornalisti professionisti. “Ora – aggiunge Bonini – mi dicono che il Consiglio stia tentando di farlo dimettere”.

L’inviato di Repubblica ritorna poi sulla vicenda di Farina. “Noi parliamo di ‘Betulla’ ma ha avuto più pseudonimi. Con quello di ‘Dreyfus’ ha continuato a scrivere e interpretare il mestiere come solo lui sa fare tra cui calunniare un medico. Vicenda che poi ha portato alla nota condanna di Sallusti. Quindi non ha mai chiesto scusa ma anzi ha continuato”. E ai colleghi che si giustificano dicendo che la Cassazione ha cancellato la delibera con la quale nel 2007 il Consiglio nazionale aveva radiato Farina e quindi non si poteva far altro che reintegrarlo, Bonini risponde che “è una solenne sciocchezza. Si cerca di mettere una toppa un po’ penosa a un buco che vedono tutti”. Intanto sulla vicenda si aspettano ulteriori sviluppi. “Ci potrebbero essere anche altre dimissioni”, conclude l’ex consigliere Odg.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata