Palermo, 5 ott. (LaPresse) – Il giubbotto di salvataggio considerato come un optional e concesso soltanto a chi paga un surplus di 500 euro sul normale costo di una traversata verso le coste dell’Europa. E’ quanto emerso dalle indagini della squadra mobile di Ragusa che hanno portato al fermo di sei presunti scafisti delle due imbarcazioni i cui passeggeri sono arrivati a Pozzallo nella notte tra il 3 e il 4 ottobre. Quella notte sbarcarono nel porto ragusano 504 migranti. Gli scafisti, un siriano e sei egiziani, sono stati individuati grazie alle testimonianze dei migranti e ai video girati con i loro stessi telefonini. Una delle due imbarcazioni soccorse dalla capitaneria di porto era partita dalla Turchia e i suoi passeggeri avevano pagato seimila dollari a testa per il viaggio. La seconda era partita dall’Egitto e il costo era stato di 5.500 dollari a persona.

“Per farci salire a bordo venivamo bastonati senza alcun motivo – è il racconto di uno dei migranti -. Il natante era un peschereccio con una stiva all’interno nella quale erano state collocate numerose persone, soprattutto le donne e i bambini. Gli uomini, invece, avevano occupato soprattutto la parte superiore. Durante il viaggio abbiamo mangiato poco. Per lo più distribuivano formaggini, datteri e pane. Per bere, invece, ci veniva fornita acqua piuttosto sporca mentre gli scafisti mangiavano diverse pietanze ed avevano acqua pulita. Solo chi, come me, aveva versato una somma elevata all’organizzazione aveva diritto ad un giubbotto di salvataggio”.

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