Roma, 27 ago.(LaPresse) – “Oggi protestiamo collettivamente, come comparto sicurezza, per dire basta con i tagli lineari del governo che non vanno a toccare i veri sprechi nel settore. Basta con il blocco degli stipendi che perdura ormai dal 2009, una cosa vergognosa perché blocca gli aumenti legati all’anzianità, mentre nel frattempo nel nostro comparto siamo in 8.000 sotto organico alle prese con carceri comunque ancora sovraffollate, nonostante quello che sostiene il governo”. Così il segretario generale del Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria) Donato Capece, spiega le ragioni del sit in in corso a Piazza del Popolo a Roma convocato dai sindacati Sappe, Sap, Sapaf e Conapo per protestare contro l’ipotesi di proroga del blocco degli scatti di stipendio legati all’avanzamento di carriera nell’ambito della spending review.
“La protesta contro il blocco agli stipendi nel comparto sicurezza è in corso anche a Cagliari, e proseguirà con iniziative in tutte le regioni. Se il governo vuole levarci il sangue, noi preferiamo donarlo a chi ne ha bisogno”. Così Donato Capece, segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe spiega i contenuto e le ragioni della protesta in corso a Piazza del Popolo da parte della sua sigla e di altre tre legate al comparto (Sap, Sapaf e Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco).
In piazza, all’altezza del presidio, è presente un ambulatorio mobile per il prelievo del sangue in cui vengono raccolte le donazioni dei volontari. “Come sindacato di polizia penitenziaria chiediamo anche al ministro Orlando di procedere al più presto alla nomina dei nuovi vertici del dipartimento”, conclude.
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