Roma, 22 ago. (LaPresse) – Secondo i più recenti dati disponibili sono 5,5 milioni i minori vittime di lavoro forzato o tratta ai fini di sfruttamento sessuale e lavorativo nel mondo, su un totale di 20,9 milioni di persone coinvolte. E’ quanto emerge dal Dossier 2014 ‘Piccoli schiavi invisibili – I volti della tratta e dello sfruttamento’ diffuso da Save the Children alla vigilia della Giornata internazionale di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione. Un fenomeno complesso, si legge nel documento, che manca di dati più aggiornati e nasconde un’ampia realtà sommersa che non rientra nelle statistiche ufficiali.
Nel 2010, in Europa, erano oltre 9500 le vittime accertate o presunte di tratta, di cui il 15% costituito da minori (il 12% ragazze e il 3% da ragazzi), con un incremento pari al 18% nel triennio 2008-20103. Se l’Italia nel 2010 si segnalava tra i Paesi europei con il record negativo di 2400 vittime (50% in più del 2008 ma in leggero calo rispetto alle 2142 del 2009), guardando al solo ambito del lavoro, secondo la ricerca Game Over pubblicata nel 2014 da Save the Children e associazione Bruno Trentin, si segnalano 28.000 minori tra i 14 e i 15 anni (sia italiani che stranieri) coinvolti in attività definibili a rischio di sfruttamento, svolte in contesti familiari (43%) o, se esterni, principalmente nei settori della ristorazione (43%), dell’artigianato (20%) e del lavoro in campagna (20%).
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