Firenze, 22 ago. (LaPresse) – Si faceva chiamare Nicole, aveva 37 anni e aveva scelto di essere donna, nonostante fosse nata uomo. Ha lottato per molto tempo contro l’Aids, che l’ha stroncata. Ieri, al funerale nel suo paese di origine, Avenza, in provincia di Carrara, le amiche l’hanno vista nella bara vestita da uomo. A denunciare il fatto è Regina Satariano, da sempre impegnata per i diritti Lgbt e responsabile del consultorio transgenere della Regione Toscana. “La famiglia non ha mai rispettato la sua scelta – spiega Satariano a LaPresse – e vederla così ieri è stato per noi uno strazio”.

“Siamo mortificati, delusi, imbarazzati – si spiega in un comunicato congiunto del consultorio transgenere insieme alle associazioni per i diritti Lgbt – nel venire a conoscenza che nemmeno da morti venga rispettata la nostra volontà. Vedere Nicole vestita da uomo nella triste bara con la giacca e la cravatta che la porteranno verso un’altra vita ci rammarica fortemente. Riteniamo questo atto una mancanza di rispetto e un insulto alla sua intelligenza”. “Era una persona molto semplice, avremmo voluto che almeno il suo funerale fosse stato sereno ma non potevamo non denunciare questo fatto”, spiega ancora Regina Satariano aggiungendo che la ragazza aveva espresso il desiderio di “non avere funerali in chiesa, come invece sono stati, e di essere cremata e non seppellita”.

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