Brindisi, 22 ago. (LaPresse) – Spacciavano biglietti da 20 euro falsi, ma ieri pomeriggio sono stati beccati dalla polizia. E’ finita così l’attività di due minorenni, entrambi quindicenni, che da qualche tempo gironzolavano per le vie di Ostuni, in provincia di Brindisi, facendo piccoli acquisti. Compravano di tutto, consumazioni al bar e nei negozi, incluse bombolette spray. Spese di pochi euro pagate con i soldi falsi, così da ottenere in resto banconote e monete rigorosamente autentiche. L’ultimo acquisto l’ennesima bomboletta spray, ma proprio quando sono usciti da un negozio di casalinghi ad aspettarli fuori hanno trovato la polizia. Vano il tentativo di occultare il denaro negli slip, i due sono stati trovati in possesso di numerose banconote false, accuratamente maltrattate, così da dare l’impressione di essere in circolazione già da tempo. Facile cadere in inganno: si tratta di banconote, tutte caratterizzate da soli due numeri di serie, ottimamente imitate che, anche per il loro taglio, non attirano l’attenzione. Se a questo poi si aggiunge che intenzione dell’organizzazione era quella di spacciarle durante la festa di S. Oronzo, patrono di Ostuni, che sarà celebrata fra qualche giorno, il gioco poteva essere davvero semplice.
Questa, infatti, la ferrea prescrizione intimata ai due minori quando avevano acquistato in un noto esercizio pubblico del centro di Ostuni, con la paghetta ottenuta dai genitori, le banconote da spacciare, esattamente alla metà del loro valore. La calca, la fretta, il clima giocoso della festa patronale avrebbero senz’altro fatto abbassare la soglia di attenzione di ambulanti e commercianti che si sarebbero ritrovati, probabilmente senza accorgersene mai, rifilata carta straccia al posto del denaro. E dal luogo dove i ragazzini hanno detto di aver ricevuto il denaro falso sono partite le perquisizioni degli agenti del commissariato di polizia di Ostuni, coordinati dal vice questore Francesco Angiuli. Qui, addosso ad un giovane che vi lavora è stata rinvenuta altra valuta falsa, riportante esattamente lo stesso numero di serie di quella che i minori avevano piazzato poco prima nel negozio di casalinghi. Insieme ai due minorenni sono stati denunciati in stato di libertà, anche un 22enne e un 27enne, già noto alle forze dell’ordine, tutti ritenuti responsabili di concorso nella spendita di banconote false.
L’attività investigativa grazie alla quale si è giunti alla denuncia dei quattro responsabili del giro di spaccio di banconote false in Ostuni, in provincia di Brindisi, “si inquadra nell’ambito di una serie di accertamenti avviati al fine di monitorare alcuni minori a rischio che, negli ultimi tempi, erano balzati all’attenzione delle cronache. Questa attività anticrimine ha consentito di mettere in luce una connessione tra i malviventi identificati nell’odierna indagine e quelli della più nota operazione ‘Omnibus’, conclusasi lo scorso anno proprio il mese di agosto. Anche allora erano stati sequestrati soldi falsi, ancora una volta biglietti da 20 euro, che, guarda caso, riportavano gli stessi alfanumerici di serie di quelli sequestrati ieri. Questo dato, riapre una finestra investigativa mai definitivamente chiusa” scrive in un comunicato stampa il vice questore del commissariato di Ostuni Francesco Angiuli.
In quella operazione, terminata dopo due anni di indagine, 12 furono gli arresti. Si trattò di far saltare un’organizzazione criminale che delinqueva a 360 gradi spaziando da furto, spaccio di sostanze stupefacenti, rapine, contraffazione di abiti firmati, estorsione ed usura. Fu la prima volta in cui apparvero le banconote false tutte caratterizzate da soli due numeri di serie: S90090030341; T55501929854. La matrice, quindi, è la medesima, così come il luogo di produzione, da ricercare, secondo gli inquirenti, in Campania. La Puglia, sarebbe quindi soltanto il luogo di spaccio. Gli esiti delle investigazioni porterebbero la polizia a ritenere che i falsari avevano preventivato di inondare questa zona di biglietti da 20 euro falsi, approfittando delle molteplici festività e sagre che notoriamente si celebrano per attrarre turisti. La prima tappa doveva essere la festa patronale di Ostuni, seguita a ruota da quella di San Teodoro a Brindisi in programma ai primi di settembre. Anche in questo caso avrebbe agito il medesimo meccanismo già collaudato, questa volta, con il coinvolgimento di ulteriori minori, a loro volta procacciati dai coetanei già cooptati e coinvolti nella redditizia attività. “Si tratta di minori di buona famiglia, spesso anche figli di professionisti – ha spiegato a LaPresse il vice questore del commissariato di Ostuni Francesco Angiuli – che vengono attirati facilmente dalla possibilità di avere più soldi in tasca. Spesso non si rendono neanche conto della gravità del reato che stanno compiendo. Ne abbiamo fermati due, ma stiamo monitorando costantemente anche altri coetanei che potrebbero essere coinvolti e continueremo con le perquisizioni”. Al momento sono una ventina gli esercizi commerciali i cui proprietari si sono ritrovati in cassa soldi falsi, il danno è ancora da quantificare, ma la polizia ritiene che possano anche essere di più ed invita chiunque si renda conto di essere entrato in possesso della valuta falsa a farne denuncia.
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