Bologna, 7 ago. (LaPresse). L’obiettivo erano quadri di gran valore, che i due esperti e dai modi insospettabili, avevano studiato per giorni. Un colpo da centinaia di migliaia di euro. Per impadronirsi delle opere d’arte madre e figlio hanno aggredito, picchiato e terrorizzato un antiquario e artigiano ultranovantenne, in pieno giorno e pieno centro a Bologna.
Per questo la squadra mobile della Questura ha fermato due giorni fa fa i due, entrambi bolognesi, indiziati di rapina pluriaggravata e lesioni aggravate, insieme a un terzo uomo, ucraino destinatario anche lui di un provvedimento di custodia cautelare richiesto dal pm Antonello Gustapane.
Madre e figlio, 68 e 40 anni, incensurati, e il complice, 29, conosciuto invece dalle forze dell’ordine, dopo aver studiato la potenziale vittima e il suo atelier, all’interno di un palazzo del centro, sono entrati in azione la mattina del 23 luglio: la donna faceva da palo, gli uomini hanno malmenato l’anziano, lo hanno scaraventato a terra per poi imbavagliarlo. A farli desistere e metterli in fuga una vicina, che attirata dalle urla dell’artigiano ha chiamato il 113 e il 118. L’uomo, ferito e terrorizzato, si è poi ripreso e ha aiutato gli investigatori a rintracciare gli aggressori.
La donna e suo figlio erano già stati più volte nell’atelier, dove lei, signora distinta con un passato (ha detto alla polizia) nei salotti dell’alta borghesia bolognese, aveva convinto l’antiquario di essere interessata ad alcune opere d’arte per un facoltoso amico russo. Poi erano passati all’azione, con una pistola scacciacani sequestrata all’ucraino.
Scoperti dopo un serrato lavoro investigativo fatto di filmati e intercettazioni, i tre sono stati rintracciati nelle loro case. Avevano già prenotato un viaggio per l’Inghilterra, forse per motivi legati proprio alla rapina. Sono in corso nei loro confronti ulteriori acceamenti.
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