Isola del Giglio (Grosseto), 13 lug. (LaPresse/AP) – “La prima fase, quella più critica, sarà sicuramente quella in cui la nave si distaccherà dalle piattaforme e quindi sarà in una condizione di parziale rigalleggiamento autonomo. Questo sarà sicuramente il primo dei momenti più importanti”. Lo ha spiegato il capo della protezione civile Franco Gabrielli arrivato sull’isola del Giglio, insieme alle altre autorità incaricate di seguire la rimozione della Costa Concordia, per monitorare i lavori. Dopo il raddrizzamento, ora la Concordia dovrà infatti superare un’altra prova: con le sue 112mila tonnellate dovrà tornare a galleggiare completamente, grazie a un sistema di cassoni che ora fungono da zavorra ma che poi, quando si riempiranno di aria, con la conseguente fuoriuscita dell’acqua, fungeranno da salvagente. Infine dovrà essere trainata fino al porto di Genova con un viaggio che dovrebbe durare circa 5 giorni.
MICOPERI. “Domani mattina inizieremo la procedura di alleggerimento della nave. Solleveremo la poppa della Costa Concordia di circa un metro e mezzo. Poi entro sei ore tutto il relitto galleggerà un paio di metri al di sopra del livello a cui si trova ora”. Lo ha spiegato Sergio Girotto, manager di Micoperi, una delle ditte incaricate della rimozione del relitto. “Infine – ha concluso – spostando la Concordia verso est dovrà emergere ancora di altri 30 metri. Il tutto richiederà almeno 4-5 giorni”.
OSSERVATORIO ISOLA DEL GIGLIO. “Ieri siamo arrivati a un accordo sostanziale sulla data di inizio dell’operazione per rimuovere il relitto della Concordia. Abbiamo chiesto ulteriore documentazione, questa documentazione è in arrivo e oggi, se otteniamo i documenti necessari possiamo dare l’autorizzazione finale per iniziare”. Lo ha spiegato dall’isola del Giglio Maria Sergentini, presidente della Commissione governativa incaricata di seguire i lavori per la rimozione della Concordia. “Abbiamo chiesto ulteriore documentazione sul processo di monitoraggio durante la rimozione – ha aggiunto – Questa era una delle nostre preoccupazioni”.
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