Ragusa, 3 lug. (LaPresse) – La polizia giudiziaria di Ragusa ha fermato altri due senegalesi, ritenuti scafisti del barcone arrivato a Pozzallo con 45 migranti morti nella stiva. Secondo la polizia sono responsabili di aver creato una associazione in Libia “al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari di varie nazionalità”. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone, perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro e per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità e, inoltre, per averle sottoposte a trattamento inumano e degradante. A loro è stato contestato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto.
I fermati, insieme ai due scafisti già arrestati ieri, compariranno davanti al gip di Ragusa domani mattina per la convalida del fermo così come disposto dalla Procura della Repubblica. Tutti e 4 sono accusati di aver procurato l’ingresso in Italia di 611 clandestini eludendo i controlli di frontiera e mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri, tanto che in 45 sono giunti cadaveri. I migranti superstiti sono originari della Siria, Ciad, Mali, Gambia, Senegal, Nigeria, e Pakistan.
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