Ragusa, 3 lug. (LaPresse) – Una telefonata dal satellitare lancia l’allarme per un barcone alla deriva, il natante viene individuato e soccorso, poi inizia il trasbordo dei migranti. E’ il copione che si ripete ormai tutti i giorni nel Canale di Sicilia. Ma in questo caso ad attendere i soccorsi nella stiva del peschereccio c’erano anche i corpi di 45 migranti morti per asfissia. Questo il resoconto della polizia di Ragusa, che sta indagando sulla loro morte.

Il 29 giugno, alle 13.17, il Comando generale delle capitanerie di porto ha ricevuto una segnalazione di una imbarcazione che si trovava alla deriva nelle acque internazionali antistanti le coste libiche con i motori in avaria e con più di 650 migranti a bordo. Hanno raggiunto l’imbarcazione segnalata le navi “Grecale” e “Chimera” che, visto l’imminente pericolo di vita a cui erano esposte le persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione alla deriva, hanno iniziato il trasbordo dei migranti.

Alle ore 20.50 la nave Chimera aveva recuperato un totale di 353 persone, provenienti da paesi del centro Africa e dalla Siria, di cui 273 uomini, 27 donne e 53 minori, mentre altri 239, di cui 204 uomini, 12 donne e 23 bambini sono saliti sulla nave Grecale. Messi in salvo tutti i migranti, il personale delle due unità navali ha ispezionato l’imbarcazione clandestina e ha accertato che all’interno della stiva (locale solitamente utilizzato dai pescatori per la conservazione del pesce) c’erano numerosi cadaveri il cui numero sul momento non poteva essere accertato con precisione ma che apparentemente superava le trenta unità.

I cadaveri si trovavano tutti sul fondo della stiva della imbarcazione, locale attiguo alla sala macchine e da dove si poteva accedere solamente da una piccola botola. Per questo i corpi non potevano essere recuperati se non prima di giungere in porto, operazione che è stata conclusa alle ore 05.30 del 2 luglio a Pozzallo. Ultimate le operazione di messa in sicurezza di tutti i migranti, le due navi, infatti, hanno fatto rotta verso Pozzallo. La nave Chimera è giunta al porto di Pozzallo alle 17.00 del 30 giugno e la nave Grecale è giunta a Pozzallo alle ore 15.00 del 1 luglio, in quanto aveva dovuto navigare a velocità ridotta poichè trainava il peschereccio in avaria nella cui stiva vi erano ancora i cadaveri dei migranti.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata