Milano, 3 lug. (LaPresse) – I giudici della prima Corte d’Assise di Milano hanno assolto i quattro poliziotti che hanno arrestato Michele Ferrulli, il 51enne morto per un collasso cardiocircolatorio dopo essere stato ammanettato, “perché il fatto non sussiste”. Gli agenti erano accusati di omicidio preterintenzionale e falso in atto pubblico. Per loro il pm Gaetano Ruta aveva chiesto una condanna a 7 anni. La decisione è arrivata dopo solo circa un’ora e mezza di camera di consiglio. “Noi eravamo perfettamente in linea con la Procura di Milano. Ora attendiamo la motivazione della sentenza”, ha detto l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Ferrulli. Le motivazioni sono attese entro 90 giorni. “Di certo non ci fermeremo”, ha invece assicurato la figlia di Michele Ferrulli, Domenica, che ha aggiunto di “non aver più fiducia nella giustizia italiana” ma di essere pronta a continuare a lottare per far conoscere anche grazie ai media la sua verità. “Oggi non ho perso solo io ma ha perso l’Italia”, ha detto Domenica Ferrulli, che dopo la lettura della sentenza è scoppiata in lacrime. Vicino a lei Lucia Uva, la sorella di Giuseppe, morto nel 2008 a Varese dopo essere stato portato in caserma dai carabinieri. Lucia Uva ha partecipato a molte delle udienze del processo Ferrulli ed è sempre stata accanto alla famiglia del 51enne. “I nostri assistiti sono soddisfatti, ma non sorpresi perché sanno di aver agito correttamente”, ha invece commentato l’avvocato Paolo Siniscalchi, uno dei legali dei quattro agenti assolti. “Penso che sia arrivato il momento di smetterla di attaccare in modo indiscriminato la polizia – ha detto l’avvocato Massimo Pelliciotta, che difendeva i poliziotti con il collega Siniscalchi – questa sentenza di piena assoluzione è un esempio, perchè dimostra la validità del detto ‘male non fare paura non avere’. I poliziotti non devono avere paura se si comportano bene”.
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