Palermo, 2 lug. (LaPresse) – La guardia di finanza di Palermo, nell’ambito delle indagini della polizia economica e finanziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, ha messo i sigilli a tutte le aziende facenti capo al noto imprenditore palermitano, operante nel settore delle telecomunicazioni, indagato per aver commesso gravi reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta per distrazione all’emissione e utilizzazione di fatture false e alla truffa aggravata ai danni dell’Inps e di migliaia di utenti sottoscrittori di contratti di telefonia mai attivati. Nel corso delle indagini dei finanzieri sono emerse ipotesi di reato per l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti attraverso la creazione di società fittizie con sede a Londra e nel paradiso fiscale americano del Delaware per circa 6 milioni di euro allo scopo di ottenere indebiti vantaggi fiscali e, nel contempo, gonfiare i bilanci da presentare alle banche per ottenere l’apertura di linee di credito e creare una virtuale e florida realtà contabile quale biglietto da visita per ottenere importanti commesse pubblicitarie. La società è risultata avere omissione versamenti alle casse dell’erario in materia di Iva e ritenute previdenziali e assistenziali per oltre 732 mila euro.
Grazie alla collaborazione con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è stato scoperto che due delle tre società hanno indebitamente prelevato dalle carte di credito di oltre 1000 clienti circa 491 euro pro capite, giustificando questi movimenti come “adeguamento contrattuale una tantum” ovvero con la mancata restituzione del modem/router fornito al momento dell’attivazione. La guardia di finanza ha sottoposto a sequestro preventivo le quote di partecipazione delle società riconducibili all’imprenditore; 27 conti correnti nella disponibilità del medesimo e delle sue società; 4 orologi del valore complessivo di 80mila euro circa; 9 tra autovetture e moto tra le quali spicca una lussuosa Ferrari con targa sammarinese, anche questo escamotage utilizzato per evadere il fisco; apparati informatici tra cui il server e le apparecchiature utilizzate per avere accesso ai conti correnti dei clienti della sua compagnia telefonica.
Con la collaborazione diretta della F.A.P.A.V. (Federazione per la tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) i finanzieri del Gruppo di Palermo hanno oscurato un portale web creato dall’imprenditore per consentire agli utenti di poter visualizzare in streaming i film. L’indagine nasce nell’agosto 2013, quando i finanzieri accedono presso gli uffici di una società riconducibile al gruppo imprenditoriale per un controllo in materia di lavoro e scoprono ben 38 lavoratori in nero impiegati nel call center della società gestite dallo stesso soggetto. Le indagini in materia di lavoro nero, condotte con l’Inps, hanno permesso di rilevare come le tre società avessero impiegato tra il 2010 e il 2013 218 lavoratori in nero.
Non solo, ma l’imprenditore, attraverso finte dimissioni e successive riassunzioni è riuscito ad ottenere agevolazioni in materia di contributi in realtà non spettanti e quindi a danno dell’Inps. Nel corso delle indagini sui conti bancari i militari hanno accertato una serie di prelievi di denaro dalle casse delle tre società con le quali l’imprenditore ha acquistato auto di lusso (Ferrari, BMW ed Audi), orologi di pregio (Rolex), viaggi e feste finalizzate alla promozione della sua figura di cantante sulla scena italiana (trattasi dei noti eventi musicali svoltisi in importanti luoghi siciliani quali il teatro Golden di Palermo e la Valle dei Templi di Agrigento e ribattezzati con il nome “Italiacom with Love”).
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