Pozzallo (Ragusa), 30 giu. (LaPresse) – Ancora una tragedia nel Mediterraneo. I corpi senza vita di circa trenta persone sono stati trovati su un peschereccio intercettato nella notte dalla marina militare nel Canale di Sicilia. A bordo, oltre alle vittime, altre 550 persone. I sopravvissuti sono stati trasferiti a bordo della nave della marina militare Grecale, diretta a Pozzallo (Ragusa). Quest’ultima arriverà in porto stasera. Le condizioni del mare stanno ritardando infatti il rientro inizialmente previsto intorno alle 11 di questa mattina.

Le vittime sono morte “per probabile asfissia e annegamento”, ha spiegato un funzionario del personale medico che ha ispezionato la stiva del natante durante le operazioni di soccorso. I medici hanno sconsigliato di recuperare le salme “a causa degli spazi angusti”.

IERI SBARCATI ALTRI 1.600 MIGRANTI. Nella giornata di ieri le navi della marina militare Etna, Grecale, Chimera e Orione, con l’aiuto di 3 mercantili, hanno portato a terra 1.577 migranti.

23MILA MORTI IN 14 ANNI. Tra il 2000 e il 2013 sono state circa 23mila le vittime delle migrazioni verso l’Europa. Il dato emerge da ‘The Migrants Files’, una inchiesta condatta da dieci gior­na­li­sti da sei Paesi euro­pei in parte finan­ziato dalla Journalism Fund. Incrociando i due data­base più ampi sulle vit­time delle immi­gra­zioni verso l’Europa, quello di Fortress Europe di Gabriele del Grande e quello del net­work United for Intercultural Action, il gruppo ha ottenuto la più grande banca dati di morti e dispersi tra i migranti che ten­tano quo­ti­dia­na­mente di varcare le frontiere per entrare in Europa. I numeri com­ples­sivi sono da guerra: più di 23mila vit­time in que­sto ini­zio di XXI secolo, il 50% in più rispetto alle cifre (comun­que non uffi­ciali) note finora.

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