Città del Vaticano (Vaticano), 7 giu. (LaPresse) – Papa Francesco ha incontrato in piazza San Pietro le società sportive provenienti da tutta Itali partecipanti alla festa promossa dal Centro sportivo italiano (Csi) in occasione del 70esimo anniversario della sua fondazione. Bergoglio si è concesso ai numerosissimi giovani presenti, facendosi fare dei selfie con loro. Tra i volti noti del mondo sportivo partecipanti all’evento anche l’ex Ct della nazionale italiana Giovanni Trapattoni e il giornalista Bruno Pizzul.

“E’ importante, cari ragazzi, che lo sport rimanga un gioco! Solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito”, ha detto Bergoglio, che ha invitato i ragazzi a mettersi in gioco “con gli altri e con Dio, non accontentarsi di un ‘pareggio’ mediocre, dare il meglio di sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre”. “Nelle società sportive si impara ad accogliere. Si accoglie ogni atleta che desidera farne parte e ci si accoglie gli uni gli altri, con semplicità e simpatia”, ha detto il Pontefice, che ha invitato “tutti i dirigenti e gli allenatori ad essere anzitutto persone accoglienti, capaci di tenere aperta la porta per dare a ciascuno, soprattutto ai meno fortunati, un’opportunità per esprimersi”. “No all’individualismo!”, ha esortato il Papa, perchè “appartenere a una società sportiva vuol dire respingere ogni forma di egoismo e di isolamento, è l’occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda”. Il Pontefice ha sottolineato l’importanza “che tutti giochino, non solo i più bravi”, ma anzi “privilegiando i più svantaggiati” e i ragazzi delle periferie. Bergoglio ha poi citato padre Lorenzo Massa, fondatore nel 1908 della squadra argentina del San Lorenzo de Almagro di cui è tifoso, “che per le strade di Buenos Aires ha raccolto un gruppo di giovani intorno al campo parrocchiale e ha dato vita a quella che sarebbe diventata una squadra di calcio importante”. Ai ragazzi che lo invocavano come capitano, il Papa ha poi detto “da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa, ma a venire in attacco, a giocare insieme la nostra partita, che è quella del Vangelo” e ha raccomandato “tre strade: la scuola, lo sport e i posti di lavoro. Vi assicuro che su questa strada non ci sarà la droga, l’alcol e tanti altri vizi”. Infine, nel salutare le migliaia di persone in piazza San Pietro, ha invitato a pregare per lui: “anche io devo fare un gioco, che è il vostro gioco e quello di tutta la Chiesa, perché possa fare questo gioco fino al giorno in cui Dio mi chiamerà a sé”.

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