Torino, 4 giu. (La Predsse) – E’ indagato per abuso d’ufficio, falso e rivelazione di segreto d’ufficio Antonio Postiglione, ex-direttore amministrativo della Suism di Torino (Scuola universitaria interfacoltà in scienze motorie) e di fatto gestore, secondo l’accusa, della fondazione di diritto privato dell’Isef di Torino. La procura ha notificato l’avviso di chiusura indagini a Postiglione e ad altri due indagati minori, titolari di una società che vende articoli sportivi, che devono rispondere di abuso d’ufficio in concorso. Uno degli episodi principali dell’inchiesta, coordinata dal pm Stefano Demontis, riguarda gli acquisti di notevoli quantità di tute da ginnastica (solo nel 2009 ben 184mila), ordinati da Postiglione. L’indagato, secondo l’accusa, avrebbe avuto un doppio ruolo: da un lato dirigente della Suism, dall’altro gestore di molte delle risorse che transitavano presso la fondazione di diritto privato Isef. Attraverso quest’ultima, Postiglione avrebbe comprato un numero di tute da ginnastica ben superiore rispetto a quello necessario.

Ma ci avrebbe rimesso la Suism, che avrebbe di fatto pagato una spesa eccessiva, non giustificata e non richiesta. Avrebbero beneficiato dell’affare dal punto di visto economico i due indagati minori, non si sa se anche Postiglione stesso. Ma gli ‘intrighi’ di palazzo in piazza Bernini non sarebbero finiti. Postiglione, difeso dall’avvocato Luigi Chiappero, è indagato anche per falso, perché avrebbe falsificato atti per fare ottenere alla fondazione dell’Isef finanziamenti senza le necessarie delibere, senza che nessuno ne discutesse l’erogazione da parte della Suism. Non solo. L’inchiesta ha fatto luce anche su una serie di lavori di ristrutturazione eseguiti in piazza Bernini, nei locali che fino ad alcuni anni fa appartenevano alla società sportiva Libertas. Lavori senza gara, per 800mila euro, pagati in toto dalla Suism anche se poi, di fatto, di quelle stanze si sarebbe impossessata la fondazione Isef, con i suoi uffici e collaboratori, senza alcun vantaggio per la Suism. Ora la vicenda è anche al vaglio della Corte dei conti.

Infine, il pm Demontis contesta all’indagato di aver pagato alcuni collaboratori affinché svolgessero la contabilità della Suism, ma nessuno di essi avrebbe mai svolto questo tipo di lavoro. Postiglione deve poi rispondere anche di rivelazione di segreto d’ufficio perché avrebbe, in occasione del test di ammissione alla Suism per l’anno accademico 2010/2011 del 15 settembre 2010, ‘spifferato’ le risposte dei quesiti all’ex assessore di Leinì e gestore della società Provana Maurizio Di Gioia, che non è più indagato (lo era inizialmente). Di Gioia aveva totalizzato 50 punti su 50 arrivando secondo. L’inchiesta era partita proprio da qui, da una denuncia e da svariate segnalazioni provenienti da un comitato spontaneo sorto a seguito dei risultati del test di ammissione.

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