Bologna, 21 mag. (LaPresse) – Omicidio per omissione. E’ questa l’ipotesi di reato sulla base della quale la procura di Bologna ha riaperto l’inchiesta, che era stata archiviata, su presunti comportamenti omissivi da parte di funzionari di Stato nella revoca della scorta al giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Br il 19 marzo 2002. La decisione dei magistrati bolognesi di riaprire l’inchiesta è nata dai documenti sequestrati nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola. Il fascicolo è coordinato dal procuratore Roberto Alfonso e dal sostituto Antonello Gustapane. Secondo quanto emergerebbe dalle carte, come riportato dal ‘Corriere della Sera’ risulta che Scajola fosse perfettamente informato del pericolo che correva Marco Biagi senza la scorta e un politico vicino al giuslavorista aveva anche chiesto a questo proposito il suo intervento.

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