Venezia, 20 mag. (LaPresse) – Commercializzavano illecitamente, in tutta Italia e all’estero, tonnellate di vongole pescate abusivamente nella laguna di Venezia con sistemi e attrezzi dannosi per l’ecosistema lagunare. Le Fiamme gialle di mare, coordinate dalla procura di Venezia, hanno ricostruito l’intero percorso delle vongole pescate abusivamente in laguna. Dalle prime ore di oggi è in corso un’imponente operazione – denominata “laguna reset” – coordinata dalla procura della Repubblica del capoluogo lagunare. I finanzieri del reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Venezia, con la collaborazione dei colleghi di Veneto, Lazio, Campania, Sicilia ed Emilia Romagna, stanno eseguendo 40 ordinanze di misure cautelari (di cui 24 arresti), emesse dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Venezia nei confronti di altrettanti operatori del settore ittico e pescatori: 55 le perquisizioni in corso.

Sono inoltre state sequestrate 3 ditte operanti come centri di spedizione e depurazione di molluschi. Per evitare l’ ulteriore danneggiamento aggravato del fondo lagunare, l’autorità giudiziaria ha disposto anche il sequestro di 16 imbarcazioni da pesca, così come un ‘casone’ su palafitte antistante il porto di Chioggia, utilizzato come base per lo smistamento delle vongole. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a oltre 5 milioni di euro. Gravi i reati contestati: associazione per delinquere, ricettazione, frode in commercio, falso ideologico in atto pubblico, danneggiamento aggravato. Con questo salgono a 3 i centri di lavorazione di molluschi sequestrati.

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