Torino, 1 mag. (LaPresse) – Tre fermati e decine di feriti. E’ questo un primo bilancio degli scontri che si sono verificati questa mattina in piazza a Torino in occasione del corteo del primo maggio. Due dei tre manifestanti fermati dalla polizia si trovavano in piazza Vittorio e sono accusati di aver colpito un funzionario della Digos con un bastone. Il terzo manifestante è stato fermato vicino a piazza Vittorio mentre stava lanciando una sedia presa dal dehor di un bar, contro le forze dell’ordine.
Secondo quanto si apprende, sarebbero rimasti feriti in totale sette poliziotti, fra cui un funzionario della Digos, colpito alla testa. Fra i manifestati si conterebbero decine di feriti fra cui un signore di mezza età, anche lui con delle lesioni alla testa.
GLI SCONTRI IN PIAZZA VITTORIO – Gli scontri hanno preso il via questa mattina in piazza Vittorio tra antogonisti e forze dell’ordine, nello spezzone finale del corteo, che non è mai partito da piazza Vittorio. C’erano centinaia di antagonisti, no tav ed esponenti dei centri sociali, ma anche cittadini comuni. Le tensioni sono iniziate in particolare quando le persone hanno urlato contro la polizia in riferimento al caso di Federico Aldrovandi, e si sono poi intensificate quando è arrivato in piazza Stefano Esposito del Pd. La polizia ha cercato di contenere i manifestanti e sono partite numerose cariche. Alcuni manifestanti hanno quindi iniziato a lanciare sedie di acciaio contro le forze dell’ordine. Le sedie sono state prese dei dehor dei bar della piazza, che sono stati completamente distrutti.
CARICHE IN VIA ROMA – La tensione è proseguita quando lo spezzone finale del corteo composto da antagonisti No tav e cittadini, in via Roma, è stato fermato da un cordone di poliziotti. In piazza San Carlo stavano tenendo il consueto comizio i rappresentanti dei sindacati e delle istituzioni. L’obiettivo dei manifestanti era quello di arrivare in piazza e contestare il Pd e Sergio Chiamparino. La carica è partita quando i manifestanti hanno provato a forzare il cordone. Dopo 10 minuti, si è verificata un’altra carica. In questo caso il gruppo di manifestanti verso cui la carica era indirizzata, è stato fatto indietreggiare di alcune decine di metri verso piazza Castello. I manifestanti hanno continuato a gridare parole come “assassini” e “vergogna”.
MANIFESTANTI SUL PALCO IN PIAZZA SAN CARLO – Dopo la seconda carica in via Roma a Torino, lo ‘spezzone sociale’ del corteo ha raggiunto marciando piazza San Carlo quando ormai era terminato il comizio dei sindacati e dei rappresentanti delle istituzioni. I manifestanti sono saliti quindi sul palco vuoto e hanno appeso uno striscione con scritto “Studenti, precari e disoccupati. Ci vediamo l’11 luglio contro Renzi e l’Europa della crisi”. Il riferimento è alla riunione che i rappresentanti della Ue terranno a Torino sul tema del lavoro e in particolare della disoccupazione giovanile. A fianco di questo striscione, ne è stato appeso un altro dedicato ai 4 no Tav arrestati lo scorso 9 dicembre con l’accusa di terrorismo per aver partecipato agli scontri avvenuti al cantiere di Chiomonte il 13 maggio 2013. Su questo striscione campeggia la scritta: “Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò: libertà per tutti e per tutte”. Lo striscione è firmato ‘No Tav Torino’.
LA REPLICA DI ESPOSITO (PD) DOPO CONTESTAZIONI – Non si è fatta attendere la risposta di Stefano Esposito il parlamentare del Pd, Si Tav, contestato per la sua presenza al corteo. “La solita ala antagonista – ha detto – violenta ha tentato di impedire la partecipazione mia e del Pd al corteo”. “Tentativo fascista che non è riuscito – ha proseguito – Il Pd è sceso in piazza e lo farà sempre, non saranno pochi facinorosi ad impedirlo. Grazie a prefetto, questore, forze dell’ordine e servizio d’ordine del Pd che hanno garantito l’agibilità della piazza. Esprimo la mia vicinanza ai poliziotti feriti”.
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