Napoli, 28 mar. (LaPresse) – Sequestrati beni per 9 milioni di euro e arresti domiciliari nei confronti di sei indagati accusati di riciclaggio, riutilizzo di denaro di provenienza illecita, intestazione fittizia di valori, falso in bilancio, formazione fittizia di capitale, aggravati dalla transnazionalità. Questo il bilancio dell’operazione condotta all’alba dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza di Roma nell’ambito dell’indagine coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Gli autori dei reati si sono avvalsi di società con sedi in Austria, Germania e Gran Bretagna sui cui conti correnti sono stati accumulati capitali sottratti dall’attivo del fallimento della San Pio Sas, società operante nel settore alberghiero.

Tra i beni sequestrati ci sono ville e immobili anche di valore storico a Bologna, Pisa, Perugia e Roma, oltre a numerosi terreni in provincia di Cosenza. Le indagini si sono articolate in quattro diversi filoni che hanno permesso di accertare gravi indizi di colpevolezza per i reati di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego dei proventi illeciti. Il denaro proveniente dalla bancarotta fraudolenta attraverso complesse strutture societarie e intricate dinamiche finanziarie, finalizzate a dissimulare i reali beneficiari, sono state rimpatriate dall’Austria in Italia dove sono state impiegate per il tentato acquisto del capitale sociale di una nota struttura sanitaria partenopea – la Clinica Ruesch Spa – o destinate a società attive nel settore immobiliare (Iniziativa 2003 srl e New Glen Srl). Lo comunica la procura di Napoli.

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